LA FONTANA DI "MASTRON'"
Il mio compaesano ed omonimo Antonio - vezzeggiato
in " 'Ntniuch ", Sapio di cognome, divenuto per comune sorte lombardo
di adozione anche lui, non so se pure amico di Bossi, sicuramente ex compagno di scuola di mio fratello Domenico
all'Istituto di Avviamento Professionale di Genzano di Lucania, poi mio compagno
di viaggio alla ragioneria a Palazzo San Gervasio, infine mio collega web
master, autore del sito www.banzi-bysapio.net
- ha voluto dedicare una pagina
alle fontane di Banzi, facendone di esse una "breve carrellata" in http://lefontanedibanzi.clarence.com
Essa non mi sembra però completa perché, se dà ampio spazio, giustamente,
alla fontana che Orazio aveva pronosticato sarebbe diventata famosa, ovverosia a
quella che sgorga "abbasciaVanzudd", non reca affatto menzione della
fontana che si trova "abbasciaSardidd".
Evidentemente tale dimenticanza tradisce il fatto che " 'Ntniuch" non
era "crucicchiar", veniva di rado dalle mie parti, preferendo
piuttosto battere la sua zona.
Non so se questo suo tenersi lontano possa essere stato causato da qualche
sassaiola di cui sia stato fatto oggetto qualche volta da parte dei "crucicchiar"
- all'epoca c'erano queste reciproche aggressioni tra i ragazzi delle estremità
del paese -, sì che egli, spaventato, non ci sia più ritornato ed abbia
dimenticato l'esistenza della fontana del bosco di "Sardidd".
Comunque, nulla di grave ed irreparabile, il web master Antonio Sapio potrà
sempre integrare, se lo ritiene, l'elenco delle sue fontane, e non consideri
questa segnalazione un biasimo all'appassionato lavoro che sta facendo, per
sottrarre all'oblio le memorie del nostro paese.
Sicuramente poi giustificata è la mancata citazione di una fontana che non c'è
più da diversi anni. Non intendo riferirmi a quella che aveva fatto montare in
piazza l'allora sindaco Giovanni Marotta, la quale, smantellata, è stata
ultimamente ripristinata dal successore Giuseppe Garzillo e, sia pure realizzata
con un diverso manufatto, continua a zampillare; intendo alludere, invece, alla
fontana di "Mastron'".
Essa, di pietra bianca, era come un monumento in
fondo alla via Garibaldi, arcuata e panciuta da un lato, dove aveva la vasca di
raccolta dell'acqua per abbeverare gli animali, dall'altro lato aveva due
rubinetti per far attingere acqua a tutto il vicinato.
Spesso ci andavo anch'io, recando l'acqua in secchi di zinco che mi
costringevano a fare delle contorsioni per evitare che il bordo inferiore mi
tagliasse gli stinchi. La missione serviva per rifornire acqua a casa mia, ma
spesso anche quella della zia Maria Giovanna, che aveva il comando molto facile.
Probabilmente tale fontana è stata voluta dal sindaco Michele Fortannascere,
che abitava là vicino, ma siamo stati in tanti a goderne. Quante volte
d'estate, quando nessuno aveva ancora il frigorifero, ci si andava a ristorare
perché la sua acqua, per quanto erogata dall'Acquedotto Pugliese - il famoso
EAAP (Ente Autonomo Acquedotto Pugliese), praticamente la prima sigla appresa
nell'infanzia - era sempre fresca, perché aveva un getto continuo.
Poi, ancora, quante volte da bambini si andava a giocare a schizzarci acqua
addosso, a calarci dentro canne o bastoni, rimanendo stupiti a vedere come essi
sembrassero zigzagare dentro. E poi arrivava improvviso il messo Settimio in
bicicletta che ci spaventava con le sue minacce di farci la contravvenzione, e
noi a darci a gambe levate!
Quella fontana la sentivo molto mia, in un certo senso mi inorgogliva anche,
perché "Mastron'", che l'aveva costruita, abitava di fronte a casa e
quasi al suo fianco c'era anche Gerardo il fontaniere, che, in virtù dei
rapporti di buon vicinato - anzi eccellenti per via del fatto che sia egli che
la moglie Gina erano di Genzano di Lucania come mia madre - ci avvertiva quando
sospendeva l'erogazione dell'acqua, in modo che potessimo approvvigionarci.
Ma la fontana animava anche le sere e le notti col suo gorgoglio continuo ed era
bello sentirla fare da sottofondo al canto dei grilli durante l'estate. Poi,
sempre prima di andare a dormire, essa ci offriva l'ultima bevuta al buio sotto
le stelle.
Senonché, ritornato diversi anni addietro a Banzi, la fontana non c'era più - "Mastron'"
già era andato via anche lui qualche anno prima, trasferitosi a Genzano di
Lucania. Al suo posto avevano costruito in profondità una grossa vasca di
raccolta della fognatura. In superficie sembrava avessero allestito una sorta di
funereo ring: vi avevano messo ancora un rubinetto d'acqua, ma quando andavi per
bere, l'acqua non era più fresca e da sotto arrivavano i miasmi della
fognatura, sicché sembrava di bere piscia o petrolio.
Per fortuna la fontanella è andata subito fuori uso, anche se in ogni caso essa
non sarebbe servita più a dissetare nessuno, perché non so se ci sia ancora
qualcuno che la possa prendere a pretesto per spingersi, in realtà, ancora un
po' oltre al buio per vedere le stelle.
Poi l'acqua fresca, e non solo quella,
non manca più a nessuno in casa.
Ma la fontana di "Mastron'", forse più di quella "Bandusiae",
era un monumento del paese e col suo gorgoglio avrebbe continuato a raccontare
tanta storia e ad ispirare poesia durante le sere e le notti d'estate.
24 aprile 2004
da: "kkennesapio_io" <kkennesapio_io@banzi-bysapio.net>
- domenica 16 maggio 2004
Oggetto: La fontana di "Mastron"
Caro Tonino,
ti ringrazio per aver segnalato la dimenticanza della fontana posta "abbasciaSardidd":
sinceramente ricordo solo le più frequentate fontanelle di Banzi, quella
citata da te mi è proprio sfuggita.
Provvederò quanto prima a correggere l'errore.
Come potrai notare, nelle principali pagine del mio sito ho riportato il link
del tuo spazio, spero ti faccia piacere.
Come ricorderai io ho abitato "o fuss de l'arena", che è posto
"ammont 'e crucecchie", quindi sono un "cricicchiaro" pure
io e ricordo molto bene le sassaiole fatte con i "funtanari".
E' bello ritrovare persone con cui ricordare i tempi che furono: in primo
luogo perché ci fanno ritornare giovani e poi perché sono ricordi
incancellabili.
Raccontami di tuo fratello Domenico e chiedigli se ricorda quanto di ritorno
dall'Avviamento di Genzano l'ho preso sulle spalle per attraversare la
fiumarella in piena per la troppa pioggia.
Salutalo da parte mia ed un abbraccio a te, Antonio Sapio
Mi vedo costretto a chiedere umilmente venia all'amico-collega-compaesano
omonimo web master Antonio per essere incorso nell'errore di avergli
disconosciuta la sua appartenenza ai "crucicchiari", dovuta forse al
fatto che Banzi nella nostra fantasia lo stiamo facendo "tanto grande"
... da smarrirne i riferimenti spaziali: questo mio errore va a compensare la
sua dimenticanza della fontana di "Sardidd" (pur rimanendo dispiaciuto
che abbia continuato invece ad ignorare quella di Mastron).
Anzi, a ben considerare, sono io a rimanere ancora in debito nei suoi confronti,
ciò per due motivi di emozione.
Il primo, perché mi ha ricordato quella specie di epopea della mia infanzia,
quando vedevo mio fratello - col quale dormivo insieme nello stesso letto, e
ciò è avvenuto fino alla sua partenza per Bologna - alzarsi presto al
mattino, sentirlo ripetere ad alta voce qualche poesia ostica a rimanergli
impressa nella memoria - "Ei fu. Siccome immobile,/ dato il mortal
sospiro,/ stette la spoglia immemore/ orba di tanto spiro,/ ... -, prendersi il
suo tozzo di pane ed avventurarsi ogni giorno a piedi a Genzano di Lucania,
suscitando un po' la mia invidia, perché egli avrebbe potuto vedere a suo
piacimento i nonni materni che abitavano in quel paese, mentre a me ciò era
possibile solo in occasione di qualche evento particolare, invidia peraltro ora
aumentata per aver saputo che è stato portato anche da Sapio sulle spalle per
attraversare la corrente tumultuosa della fiumarella!
Il secondo motivo è dovuto al suo nick "kkennesapio_io", che
rassomiglia molto all'esclamazione che faceva spesso mia madre "chennsacchghigh"
- l'io di mia madre genzanese era pronunciato con un suono simile a "ghigh"
- e quel suono l'ho sentito echeggiare nella mia anima.
Però, caro Antonio, il motivo di doglianza non è costituito tanto dal fatto
che tu abbia dimenticato la fontana di Sardidd, che quando sono a Banzi ed ho
voglio di vederla so dov'è - seppure la ritrovo sempre circondata da non pochi
rifiuti, disgustosi soprattutto quelli lasciati dalle macchine che vanno a
sostare da quella parti, che potrebbero risparmiarci di documentare con prove
eloquenti quale sia l'oggetto della missione - bensì dal fatto che è stata
demolita la fontana di Mastron, alla quale, più che a quella di Orazio, mi
sentivo affezionato, avendo essa fatto parte dello scenario della mia infanzia.
Ma gli amministratori (la "a" si scrive maiuscola o minuscola? Anche
se la grammatica dovesse prescrivere la maiuscola, questa io la riserverei
comunque a non so chi) del nostro paese, non di rado sono presi dall'impeto di
far scomparire le tracce delle memorie del suo passato, arrivando fino a
cambiarne il volto, abbattendo la torre campanaria, demolendo la fontana della
piazza (salvo poi essere ricostruita da qualche successore) e quella di Mastron
- che era però più preziosa del prefabbricato posto al centro del paese,
perché frutto dell'ingegno creativo del mio ex vicino di casa, Peppino, detto
Mastron -, autorizzando il saccheggio del territorio per la costruzione di ville
quando ci sono tante case vuote, la scomparsa di intere colline, che hanno
cambiato la morfologia del paesaggio: per fortuna che fu scongiurato a suo tempo
lo scempio - al quale era già stato dato avvio - della scomparsa delle grotte
di Vanzudd, quando fu necessario cavare materiale per la costruzione della diga
sotto Genzano!
Ma, rimanendo alla mia fontana di Mastron, e per concludere, lancio l'appello a che, se ci fosse qualcuno che dovesse avere qualche
fotografia di quella fontana, me la facesse avere, per darle un posto d'onore in
questo sito quale monumento significativo di Banzi e rendere anche i dovuti omaggi a Mastron che l'aveva costruita.
Grazie.