FonsBandusiae

O fons Bandusiae splendidior vitro                       
dulci digne mero non sine floribus,                        
cras donaberis haedo,                                      
cui-frons-turgida-cornibus

primis et venerem et proelia destinat;                    
frustra: nam gelidos inficiet tibi                              
rubro sanguine rivos                                             
lascivi suboles gregis.

Te flagrantis atrox hora Caniculae                        
nescit tangere, tu frigus amabile                             
fessis vomere tauris                                             
praebes et pecori vago.

Fies nobilium tu quoque fontium,                           
me dicente cavis impositam ilicem                         
saxis, unde loquaces                                             
lymphae desiliunt tuae. 

Quinti Horati Flacci, Carm. III 13


O fonte di Bandusia, limpida come il cristallo
avrai una libagione di vino, una ghirlanda di fiori,               
il sangue di un capretto di un anno. Tu all'ombra 
scorri gelida e offri il rezzo ai bovi e ai greggi.                   
Diventerai delle fonti nobili anche tu, poiché io                 
canto le quercie che conservano la freschezza alle            
tue acque che scendono giù con un mormorìo che            
sembra di parole.

Giovanni Pascoli, Livorno 1895


O fonte di Bandusia, più tersa del cristallo,
degna di vin puro, nonché di fiori, domani tu avrai,
immolato, un capretto, a cui la fronte, gonfia per le 
nascenti corna, e amori e lotte promette: indarno; 
perché il figlio del lascivo gregge del rosso suo 
sangue colorirà le gelide tue acque.

La pesante ora della cocente canicola non
giunge a toccar te: tu offri soave frescura a' tori
stanchi dal vomere e al vagante armento.

Anche tu sarai nel novero delle celebri fonti, per
opera di me, che canto l'elce sovrapposta ai cavi  sassi, 
donde loquaci le tue acque zampillano.

Giustino Fortunato, Roma 1926


Bella fontana di Banzi 
ti luccica un'acqua di vetro, 
 ti porteremo domani in un cesto di fiori 
un capretto che allatta e pasce. 
Le prime corna gli promettono guerre d'amore 
peccato perché noi laveremo il suo sangue
nel tuo rivolo gelato.

Perché non ti prende il sole cane
e tu puoi rinfrescare
i tuoi aratori e le greggi camminanti.
La bella fontana di Banzi,
dicono che sarai tra le nobili fonti,
perché rompe il cuore delle pietre
la tua canzone lontana.

Rocco Scotellaro, Milano 1954


Capedacqua du Vanzudde, trasparente come vetro, 
degno di dolce vino e gettate di fiori 
domani un capretto avrai in dono
sulla cui fronte appena spuntano i cornetti

promettendo le prime battaglie d'amore;
invano, perché le gelide tue onde
colorerà di rosso sangue
il piccolo del procace gregge.

La torrida ora della canicola fiammeggiante
non osa colpirti: tu amabile frescura
ai tori stanchi dell'aratro
offri e ai pascolanti armenti.

Tu pure sarai fra le nobili sorgenti, 
grazie a me che canto i lecci appesi
sul cavo dirupo da cui chiacchierine
saltellano giù le tue linfe.

Michele Feo, Pisa 2000


O fontaine de Bandusie, plus limpide que le
verre, toi qui mérites un doux vin e des fleurs, tu 
recevras demain l'offrande d'un chevreau, à qui
son front gonflé de cornes naissantes

promet Vénus et les combats: vainement, car il
va teindre, de la rougeur de son sang, le cours de
tes eaux glacées, ce rejeton d'un troupeau folatre.

Fontaine, la saison impitoyable de la canicule
embrasée ne saurait t'atteindre, tu offres une
aimable fraicheur aux taureaux fatigués de la
charrue et au bétail errant.

Tu prendras place, toi aussi, parmi les
fontaines célèbres, puisque je dis l'yeuse posée sur
les rochers creaux d'où s'échappent en bondissant
tes eaux babillardes.

F. Villeneuve, Paris 1927


O Born Bandusia, klarste aller Quellen,                    
du suBen Weins und duft'ger Blumen wert: fur morgen ist ein Bocklein dir beschert:                   
mit rotem Blut soll's farben deine Wellen,

ob schon zu Brunst und Kampf ihm Hornchen schwellwn, dem lust'gen SproBling meiner Ziegenherd'. - Dich laBt die Giut des Hundssterns unversehrt; die irren Schafe suchen deine-hellen

Gewasser, die auch kuhle Labung reichen               
den Stieren, wenn am Pfluge sie ermatten.            
Auch du wirst bald beruhmt sein:denn besingen

soll dich mein Lied samt jenen Rieseneichen,            
die deine Felsengrotte uberschatten,                        
aus der geschwatzig deine Fluten springen.             

Eduard Burger, Berlin 1904


O Fount Bandusia, brighter than crystal,
 worthy of sweet wine and flowers, to-morrow shalt
thou be honoured with a firstling of the flock
whose brow, with horns just budding, foretokens
love and strife. Alas! in vain: for this offspring of
the sportive flock shall dye thy cool water with its
own red blood. Thee the fierce season of the
blazing dog-star cannot touch: to bullocks wearied
of the ploughshare and to the roaming flock thou
dost offer gracious cooiness. Thou, too, shalt be
numbered among the far-famed- fountains, trough
the song I sing of the oak planted o'er the grotto
whence thy babbling waters Icap.

C.E. Bennet, Cambridge Mass.- London 1952

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