ANDAVAMO A SPIGOLARE

Con te Madre mi portavi a spigolare:
la stoppia mi scorticava le gambe
nude nei pantaloncini corti
i piedi s'impastavano
nelle scarpe piene di terra
e venivano torturati
dalle setole delle spighe
che si conficcavano nelle calze.

Ma come era bello stare con te
sotto il cocente sole dell'estate
a raccogliere le spighe
che dalle mani dei mietitori
erano cascate
e sentire le cicale frinire
all'ombra della quercia solitaria:
quando una folata di vento
improvvisa arrivava per un momento
e faceva respirare l'aria
sembrava essa scuotersi dal torpore
e salutandoci col suo stormire
pareva quasi avesse un cuore.

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