AVE MARIA VIVA MARIA
FESTA DELLA MADONNA A GENZANO DI LUCANIA
(08 AGOSTO 2004)

    Ancora una volta mi sono ritrovato immerso nell'atmosfera della festa della Madonna delle Grazie a Genzano di Lucania. Questa volta non mi sono più recato a piedi con mia madre, mio padre, le mie sorelle, mio fratello, e non c'erano più i nonni ad aspettarci. Per di più era assente, giustificata, anche mia madre. Mio padre, invece, c'era ancora, ma egli si trovava già a Genzano.
    Alla festa non ci sono andato apposta, mi sono ritrovato per caso e, chissà, potrebbe essere anche l'ultima volta, come per mio padre (non so se per l'anno prossimo saranno ancora sufficienti i due bastoni per sorreggerlo!), che mi ha dato occasione di andarci.
    Certo, lo spirito con cui ho partecipato non era più quello di 50 anni fa, ma la magia della festa sembra essere rimasta intatta: l'apparire della Madonna ti fa comunque prendere sempre un po' dall'emozione, accentuata poi dalle musiche solenni della banda che la segue. E poi tutta la coreografia di cavalli bardati, sbandieratori, pinnacoli, baldacchini, paggi, chierichetti, devoti con ancora enormi ceri.
    Quest'anno c'è stata anche la novità di un aereo che ha sorvolato a bassa quota la processione nel corso, lanciando pioggia di bigliettini colorati con su scritto "Ave Maria", "Viva Maria". Ma il momento più solenne e toccante della processione è senza dubbio l'omaggio musicale che la Madonna riceve dall'orchestra in piazza. Finita la "marcia a tubo" della banda di Genzano, ha attaccato la banda della città di Chieti, sulla cassa armonica, con "Evviva Maria": non era l'"Ave Maria" di Schubert eseguita tre anni fa, ma l'emozione si faceva sempre fatica a trattenerla.
    Analizzata razionalmente la festa, sfugge il significato del ritrovarsi insieme di tante persone dietro una statua, che può assomigliare più ad un rito pagano che religioso. Tuttavia l'evento, a prescindere dal significato annesso, dà un senso di appartenenza, continua ad essere sentito da tanti, se non proprio da tutti, che si riconoscono in esso e che, se dovesse venire meno, forse farebbe smarrire una parte della propria identità. Scommetto che più di qualche genzanese, se dovesse mancare all'appuntamento della festa della Madonna, si sentirebbe un po' diverso, non proprio esattamente la stessa persona, avrebbe un senso di vuoto dentro, di tristezza, potrebbe forse addirittura avere necessità di andare dallo psicologo.
    La festa della Madonna poi, se forse non si caratterizza più come occasione di invocazione di miracoli, serve sicuramente a rendere più miti e buone le persone - non solo durante i giorni della festa - per quella sorta di timore che infonde nelle persone, ma anche di bontà che irradia intorno a sé, di cui una parte non può non andare a finire nell'animo dei devoti. Allora un miracolo sicuramente la Madonna continua a farlo: contribuire a far rimanere la gente di Genzano una popolazione tranquilla, pacifica, mite, buona.
    Se si potesse esportare nel mondo il rito della festa della Madonna di Genzano, sicuramente avremmo meno guerre, ma esso appartiene solo alla gente di quel paese e basti che la renda felice ogni anno, per qualche giorno in agosto, ed un po' più buona per l'anno intero.
    Debbo dire, però, che questa festa appartiene un po' anche a me, perché mi suscita i ricordi più belli della mia infanzia, perché apparteneva a mia madre ed ai miei nonni, perché mi ha fatto sentire ancora il bisogno di scriverne, ed infine, perché fa sentire un po' più buono anche me.
    Ne conserverò sicuramente il ricordo, non tanto perché c'è stato l'aeroplano a sorvolare la processione, neppure perché è venuto a cantare il giorno dopo Maurizio Vandelli - facendomi stringere un po' di più mia moglie allorché ha "recitato" "non sarà un'avventura, quest'amore fatto... di poesia", versi che avevo fatti miei negli anni sessanta, e con cui Lucio Battisti era apparso alla ribalta del festival di Sanremo nel 1969 -, neppure ancora perché ci siamo mangiati un agnello intero da me offerto, la festa della Madonna del 2004 mi rimarrà impressa in modo particolare per le immagini  di alcune coppie di anziani che avevo notato passeggiare alla sera per il corso (forse l'unica occasione dell'anno in cui uscivano a passeggiare ed indossavano eleganti vestiti) e di quel cane nella fotografia su in alto che, discretamente, si dirige giù per il corso per partecipare anch'esso alla festa della Madonna.
    La festa della Madonna appartiene davvero proprio a tutti.

    P.S. Chi fosse stato assente alla festa, oppure avesse voglia di rivederne le immagini, clicchi qua per vedere il fotoreportage.

11 Settembre 2004

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