CI RITROVEREMO ANCORA
Se, come detto altrove, ci sono persone che a Banzi ho rivisto con piacere,
taluna purtroppo forse per l'ultima volta, ce ne sono tante altre che, invece,
continuerò con molta probabilità a vedere ancora, sia pure con una gamma di
piacere diversificata.
Una di queste mi è capitata d'incontrala in piazza
dopo un mucchio considerevole di anni. Passando in rassegna tutte le facce che
s'incontrano, mi sono visto improvvisamente quanto intensamente fissare da uno
sguardo; lui mi ha evidentemente riconosciuto subito - forse anche grazie alle
mie foto che si trovano in questo sito -, io invece dopo un attimo di
esitazione: era Antonio Sapio, il mio collega web master,
"concorrente-rivale", documentarista-illustratore del nostro comune
paese Banzi, autore di www.banzi-bysapio.net.
Dal nostro incontro però sono emersi, piuttosto che
sentimenti di ostilità, di gradita sorpresa per esserci finalmente incontrati
di persona nel nostro paese, dopo diverse volte fatto nel Banzi virtuale del
web.
E' stata un'occasione propizia non tanto per parlare dei
nostri siti, quanto per rievocare i ricordi del passato, ciò che si mangiava, i
giochi che si facevano - cavalla cavallina, u' picc'l, truà-truà, ecc.ecc..
Poi un mio parente ci ha fatto ritrovare estemporaneamente anche intorno ad un
tavolo, mangiando olive, salsiccia e peperoni, e bevendo del vigoroso vino
rosso.
In questa occasione non ho potuto trattenermi dal ricordargli
della sua abitudine di fare colazione con pancotto quando si andava a scuola a
Palazzo San Gervasio: lo beccai una mattina che se ne stava divorando un
piattone con cavolo, lasciandomi allibito dal momento che io prendevo, sì e no,
una tazzina di caffè. Non doveva però fargli male, non solo sotto il profilo
organico, se la sua statura è forse una delle più elevate, ma anche sotto
quello del rendimento scolastico, ricordando che era uno dei più bravi,
soprattutto in matematica.
Oltre che il nome - Antonio -, la ragioneria frequentata a
Palazzo San Gervasio, la passione di tramandare i ricordi del nostro paese
attraverso i siti web, c'è un altro denominatore che è comune tra me e Sapio,
che ci avvicina: i sepolcri dei nostri genitori. Suo padre Pietro, infatti, si
trova tumulato proprio vicino a mio padre, sicché ci siamo ritrovati anche al
camposanto in comune raccoglimento davanti alle lapidi dei nostri genitori.
Mi piacerebbe immaginare che, in qualche modo, i nostri
genitori potessero comunicare tra di loro. Se ciò avvenisse, sicuramente essi non
mancherebbero di esprimere il comune compiacimento per noi figli, che dalla
lontana Lombardia ci rechiamo a fare loro visita, ad onorare la loro memoria.
Ma, anche se loro non potessero comunicare ed esprimere tale compiacimento,
scommetto non mancheremo, io ed Antonio, di ritrovarci ancora a Banzi, in
silenzioso raccoglimento, al cospetto di ciò che rimane dei nostri genitori,
del loro mistero, perché, come ha ben detto don Filippo durante la messa di
commemorazione dei defunti, tenuta nel cimitero il 2 novembre scorso, mutuando
le parole di Totò contenute nella poesia " 'A livella
", bisogna essere
seri innanzi alla morte, e noi forse lo siamo.
06 novembre 2005
RIMEMBANZI
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