COL NONNO: RACCOMANDAZIONI SU COME COMPORTARSI

    Ogni tanto - si sa - si fa un po' d'ordine in casa, ed allora vengono alla luce cose dimenticate, o che si aveva avuto esitazione a gettare via la volta precedente, riproponendosi così l'ardua decisione, che tuttavia spesso si rinvia ancora alla volta successiva, finendo col ritrovarsi con la soffitta piena di giocattoli di bambini, appartenuti ai propri figli, divenuti nel frattempo grandi, che spiace di buttare, perché sarebbe un po' come seppellire definitivamente il passato, ed anche perché ci trattiene la segreta speranza di mostrarli ai nipotini e far giocare anche loro: ma campa cavallo che l'erba cresce.
    In casa mia è successo l'altro giorno, e questa volta mia moglie ha sbattuto anche a me sotto il naso non poche cartellette, block notes, fogli sparsi, carte varie da vagliare se andavano conservati o buttati via. La tentazione è stata quella di approfittare del turno di raccolta della carta per disfarmi di tutto, ad occhi chiusi. Senonché, due fogli manoscritti da me a matita mi hanno suscitato la curiosità di vedere cosa contenessero e, seppure non ricordandomi di averli mai scritti, mi hanno emozionato molto: contenevano un pro-memoria di raccomandazioni per mio figlio Lorenzo su come comportarsi col nonno andando a Banzi, il cui viaggio sarebbe dovuto avvenire all'indomani della scomparsa di mia madre.
    Mio figlio quel viaggio a Banzi non l'ha fatto più e le raccomandazioni annotate sono rimaste vane. Ma mi piace inserirle in questo sito, oltre che per non perderne il ricordo (visto che fortunosamente i fogli che le contenevano non sono stati gettati via), perché possono tornare utili per qualche altro nipote, infine perché chi non mi dice che con internet non si comunichi anche oltre questo mondo, e mio padre non possa leggere ciò che avevo scritto per lui?
    Ecco allora, tali e quali,  le raccomandazioni.

Nel rapportarti col nonno, devi anzitutto tener presente di avere a che fare con una miniera di storia e di sentimenti, dalla quale puoi trarre molto arricchimento: in cambio, tu potrai dare solo un po' d'affetto, di gratitudine e di rispetto.
Non è privo di significato che tu ti chiami proprio come lui (e sei l'unico della famiglia): ciò ti pone in una posizione di privilegio, ma nello stesso tempo di responsabilità ed impegno, perché il nonno ripone in te molto del suo orgoglio, aspettandosi che tu possa onorare nel migliore dei modi il nome che è anche suo.
A ciò aggiungi poi che sei anche mio figlio, il che non attenua, bensì accentua il sentimento di orgoglio, sia pure accompagnato da una particolare tenerezza ed emozione per questa sorta di miracolo che siamo riusciti a combinare, prima lui poi io, ognuno per la propria parte.
Egli ti guarderà compiaciuto, palpitante d'affetto e stupore, ed ogni cosa che farai (se non farà proprio schifo) sarà per lui importante, perché ne è autore suo nipote.
In questa particolare circostanza, poi, la tua presenza potrebbe procurargli entusiasmo e stimolo, nuova emozione che potrebbe riempirgli un po' il vuoto e sollevarlo dallo stato d'angoscia e tristezza attuale.
Pertanto, il rapporto che riuscirai ad instaurare col nonno è molto importante. Peraltro non sarà difficile riuscire a sintonizzarti nel modo giusto.
A tale scopo ti do i seguenti suggerimenti.
Comportati in modo naturale, sobrio, con l'espressione del viso atteggiato al sorriso, sorridendo il più possibile.
Tieni presente che il nonno non ci sente bene, perciò parla in modo calmo, ma senza urlare, affinché possa comprenderti: scandisci bene le parole, aiutandoti, ove possibile, anche con i gesti.
Se sei costretto a ripetere qualche volta le stesse cose, non spazientirti, piuttosto sorridi benevolmente, in modo che non si senta preso in giro.
All'arrivo, non limitarti a salutarlo col solito banale e superficiale bacio, ma abbraccialo calorosamente per qualche secondo, dandogli lunghi e ripetuti baci, prendendogli la testa fra le mani.
Non mancare di trovare l'occasione di fargli qualche carezza e dargli qualche bacio: per esempio al mattino, od alla sera quando va a letto.
Se, sicuramente, raccontandoti della nonna si commuoverà e piangerà, evita di piangere anche tu, fatti vicino e, mettendogli una mano sulla spalla, dandogli qualche bacio, facendogli qualche carezza, digli che gli vogliamo bene.
A tavola va bene che già sei lento come lui, ma cerca di fargli un po' di cerimonie e di rivolgergli l'attenzione: versandogli garbatamente da bere, incoraggiandolo a mangiare, facendo sempre favorire prima lui e sforzandolo di prendere un po' di più di ciò che si mangia.
In particolare, se qualche volta volesse versarti qualcosa dal suo piatto, non disgustarti: il nonno è pulito, sano ed il suo alito non è cattivo.
Se alla sera esci, portati il pigiama e le ciabatte giù, in modo da evitare di fare rumore quando torni; non accendere le luci, non andare in bagno (eventualmente va' a pisciare sulla strada verso Genzano, poco "oltre la curva", che è anche il titolo di una mia poesia ed il posto che me l'ha ispirata, non però mentre pisciavo).
Cerca sempre qualche spunto per conversare col nonno, soprattutto a tavola; mostrati interessato alle cose che ti racconta; scherzaci; fai qualche partita a carte dopo pranzo o cena.
Se ti farà domande sui tuoi genitori, non dirgli cose che possano dispiacergli, non parlare male di nessuno (anche se dovessi pensarla diversamente).
Se il nonno si avvicina mentre studi, non mostrarti disturbato, anzi, solleva subito lo sguardo verso di lui, dando da intendere di gradire di fare una pausa; fagli capire eventualmente, sforzandoti di riuscirci, ciò che stai studiando: sicuramente ne avrà curiosità.
Se ti volesse, potresti dormirci anche insieme: l'ho fatto anch'io: il nonno non puzza e qualche russatina non ti impedirà di dormire.
Naturalmente andrai al cimitero: la prima volta porta dei fiori (spendi 10.000 lire) che riporrai delicatamente e garbatamente nel vassoio. Raccogliti assorto in silenzio innanzi al loculo, anche se ci sono altre persone, metti le mani congiunte e concentrati col pensiero a ricordare la nonna e ad esprimere per lei qualche pensiero gentile.
Rimani così almeno un minuto e, se ti viene da piangere, non trattenerti, fallo liberamente senza vergognarti, sia pure in modo composto.
Al cimitero potresti andarci spesso, anche ogni giorno: è bello e ti dà delle sensazioni profonde: la nonna, in qualche maniera da dove si trova, te ne sarà grata. Quando vieni via dalla nonna, congedati facendo il gesto di mandarle un bacio con le mani.
Se per caso dovessi andarci col nonno, quando siete innanzi al loculo mettiti al suo fianco (avendo il nonno sulla tua destra) e posagli una mano sulla spalla.

09 gennaio 2006

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