CON
LUNGHE BRACCIA
Il
grande mistero
quello
davvero vero
non
è mai diverso
è
sempre
l'universo
vorrei
esplorarlo
vorrei
indagarlo
con
lunghe braccia allora
e
dita più lunghe ancora
vado
a rovistarlo
come
in una tasca a frugarlo
della
giacca o dei pantaloni
distinguendo
nel buio a tastoni
tra
le galassie sterminate
le
stelle vecchie da quelle appena nate
le
conto sono miliardi di quintilioni
miliardi
di trilioni sono le costellazioni
al
tatto sento delle stelle assai strane
sono
le stelle bianche e quelle rosse nane
le
dita s'impigliano spesso in buchi neri
esclamo
non sono fantascienza sono veri
in
uno di essi un corpo celeste s'è ficcato
lo
spingo col dito e dalla tasca è cascato
finisce
tra i miei piedi e se la vista non erra
sembra
un pianeta sì esso è proprio la Terra
per
averne più sicura certezza
vi
cerco
la mamma per una carezza.