Tuttavia,
sembra che la procura italiana (forse con disappunto del Governo) e degli altri due Stati europei si siano mosse per accertare se
questa pratica non configuri invece una violazione della sovranità
nazionale e dei diritti umani, incontrando però non pochi
ostacoli pratici e legali nell'individuare gli agenti Usa
responsabili delle violazioni, costituiti sia dalle difficoltà
d'accertamento della loro identità, sia dalla particolare
protezione derivante dall'immunità diplomatica di cui essi godono.
Ma
le procure in Italia e Germania non hanno escluso di poter formulare
ipotesi di reato, ha detto il Post.
Il quotidiano la Repubblica ha scritto il mese scorso che uomini
della Cia hanno sequestrato il 17 febbraio del 2003, in pieno
giorno, in via Guerzoni, a poche centinaia di metri dall'istituto
islamico di viale Jenner, un egiziano di 42 anni, Hassan Mustafa
Osama Nasr, conosciuto anche come Abu Omar, che sarebbe stato poi
trasferito nella base militare americana di Aviano, per essere
interrogato e picchiato, prima di venire consegnato, la mattina del
18 febbraio, all'Egitto, dove sarebbe ancora detenuto.
Secondo Repubblica, la procura di Milano conosce le foto e l'identità,
forse falsa, degli agenti americani che hanno condotto l'operazione
e starebbe valutando se chiederne l'arresto per sequestro di
persona.
A leggere queste notizie, non si può non rimanere preoccupati, ed
il pensiero corre diritto a Giuliana Sgrena, facendo ritenere
tutt'altro che azzardata l'ipotesi che tale giornalista fosse
davvero l'obiettivo del fuoco "amico" americano.
Non serve a
far venir meno la preoccupazione, il fatto che Bush e tutti i suoi
Ministri ci abbiano espresso cordoglio e rincrescimento per
l'accaduto, e promesso
l'accertamento della verità e delle responsabilità. Andrà a
finire come la tragedia del Cermis (funivia
abbattuta il 3 Febbraio del 1998 da un aereo Usa partito dalla base
di Aviano che volava a bassissima quota e che fece decine di vittime),
per la quale il pilota Richard Ashby è stato assolto ed il secondo
pilota è stato quattro anni dopo addirittura insignito di un'onoreficenza per
la specializzazione in misure di sicurezza a favore dell'equipaggio
dell'aereo.
Del resto, gli Italiani hanno la memoria corta ed i nostri governanti
non sono altro che dei vassalli nei confronti di Bush: tra un po'
alla moglie ed ai figli di Nicola
Calipari rimarrà solo da consolarsi contemplando e lustrando la medaglia d'oro
conferita da Ciampi al valore civile del loro congiunto assassinato
dai soldati americani.
Quale impegno serio ci metteranno al riguardo i nostri governanti
italiani per ottenere giustizia, se più di qualcuno mostra di
esserne intollerante, e per evitare di finire dietro le sbarre si
fa delle leggi ad hoc (vedasi decreto salva-Previti)? Volete che non si lascino rabbonire da Bush su quanto accaduto, che
non chiudano un occhio, ed anche tutti e due, bastando avere in
cambio il privilegio di poter andare ospiti per un giorno nel suo
ranch in Texas?
Cosa volete che sia poi l'uccisione di un agente del Sismi, se si
pensa a tutte le stragi nazi-fasciste rimaste impunite per ragioni
di Stato - senza dimenticare poi la strategia della tensione
posta in essere con stragi cosiddette di Stato: Milano Piazza Fontana, Brescia Piazza della
Loggia,Treno Italicus, Stazione di Bologna, per citarne le più
importanti.
Avete visto il programma "L'Armadio della Vergogna"
realizzato da Alberto Nerazzini ed andato in onda il 27 gennaio
scorso in occasione della celebrazione del giorno della memoria?
Se non l'aveste visto eccovene un resoconto, e se invece l'avete
visto, fatene un ripasso: "repetita juvant".
Giulio Andreotti
e L'Armadio della Vergogna
Alberto
Nerazzini viene da Sciuscià. Per ‘Passato prossimo’ di la7 ha
prodotto due puntate da 100 minuti: ‘Gli ultimi 2
inverni di guerra’ e ‘L’Armadio della Vergogna’.
Quest’ultima, andata in onda il Giorno della Memoria, racconta
delle decine di migliaia di vittime delle stragi nazi-fasciste.
L’armadio della vergogna ne rappresenta il simbolo.
"Nel ‘94,
mentre si preparava il processo a Priebke, da una inchiesta della
Procura Militare di Roma emersero 695 fascicoli contenenti i nomi
dei colpevoli di tali stragi. Dal registro con essi conservato se
ne apprese il numero complessivo: 2274. Una memoria ed una
giustizia negate. Quei fascicoli furono occultati in un armadio
con le ante rivolte verso il muro, in uno scantinato di Palazzo
Cesi. Per “Ragion di Stato”, fu detto. Dalla corrispondenza
intercorsa tra Martino e Taviani risulta infatti che negli anni
’50, in piena guerra fredda, si pensò che chiedere
l’estradizione alla Germania per i suoi presunti criminali,
avrebbe significato dover rispondere a chi già stava
richiedendola per i nostri. Vergognosa è, infatti, anche la
pagina che riguarda i crimini fascisti in ex Yugoslavia, in
Africa, in Grecia, rimasti impuniti."
Nerazzini riuscì ad
intervistare sull’argomento Giulio Andreotti. Il 14
gennaio del 1960, quando la Procura generale Militare timbrò gran
parte di questi fascicoli con la forma illegittima dell’archiviazione
provvisoria, la
Giustizia Militare era alle dirette dipendenze del Governo.
Andreotti, allora Ministro della Difesa, ha sempre negato di
essere a conoscenza di tale atto, ma nelle settimane successive a
tale provvedimento, propose per il Procuratore Santacroce una
delle più grandi onorificenze della Repubblica Italiana, quella
di ‘Grande Ufficiale al merito della Repubblica’.
Nel ‘97-‘99, quando la Magistratura Militare condusse
un'indagine interna sulla questione e gli richiese diverse
audizioni, Andreotti non si rese disponibile. Oggi, alla domanda
circa il perché di tale rifiuto, il Senatore a vita ha risposto
“Non ricordo. Anzi, lo escludo”.
Esiste, invece, un carteggio che lo dimostra inequivocabilmente.
Nota:
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