DONNA TERESINA
Questa sera, l'ultima di
ottobre, il pensiero ripiega un po' triste nel passato e, tra le tante persone
che fanno ressa per riemergere alla memoria, ce n'è una che non ha bisogno di
sgomitare per far affiorare il suo volto, perché lo si ricorda molto
volentieri, per la sua dolcezza, per la sua espressione soave, per la sua
bontà: quello di donna Teresina.
Chi non la ricorda, donna Teresina? A me pare di udire ancora fresca e limpida
la sua voce carezzevole, quando ci insegnava il catechismo. E questo m'è
rimasto così impresso nella memoria che saprei ripetere ancora, dopo oltre
quarant'anni, tutte le domande, e naturalmente tutte le risposte. Spiace solo
non aver avuto una donna Teresina anche come maestra: saremmo diventati tutti
più ricchi di bontà. Lei ne aveva tanta ed un po' sicuramente l'ho
avuta in dono da lei, se ne dovessi avere anch'io.
Vorrei tanto sperare che del catechismo insegnatoci lei abbia potuto già
sperimentarne il fondamento di verità e che, così come, con una dolce
cantilena, declamava che "Dio è in cielo, in terra ed in ogni luogo",
anche lei possa essere dove le pare, che abbia la facoltà di scegliersi il
posto più bello, dove radunare ancora intorno a sé tanti bambini e raccontare
loro, così come faceva con noi, tante favole fantastiche: anche quella vissuta in
questo mondo, dove è stata tanto amata.