E FANNO CENTOUNO
Certamente
non saranno stati neppure questa volta trecento quelli che, anche quest'anno,
l'11 agosto (l'anno scorso accadde il 12 perché Vertone volle far coincidere
tale evento con il mio compleanno in quanto si sentiva in obbligo di rendermi un
omaggio), si sono radunati nella piazza di Banzi e ne "La
Capannina", per "commemorare" il
superamento del loro primo mezzo secolo di vita e cercarne anche consolazione: veramente fortunato sarà chi
potrà festeggiare invece quello del secondo!
Io da Varese non ho potuto tuttavia verificarne l'esatto
numero, ma qualcuno mi ha investito ancora dell'onere, per me onore, di lasciare
traccia su internet, attraverso questo sito, anche del rinnovato evento che, per
quanto istituzionalizzato, non compare invece ancora nel sito ufficiale di Banzi,
né tra gli "eventi e spettacoli", né nella "photo gallery".
Attraverso le foto pervenutemi ho potuto riconoscere, tra gli
altri, il mio
vicino di casa Leonardo, alcuni Ciccotti, in particolare mio cugino Giovanni "il marasciallo" (la
prudenza mi suggerisce di mostrare di averlo notato, perché non vorrei che se ne abbia a
male, avvertendo la mancata citazione come una sorta di oltraggio a pubblico
ufficiale, con tutto ciò che ne può derivare ...ed io non vorrei offrire alcun
pretesto ai carabinieri laggiù, per la verità neppure quassù, per avere a che
fare con loro) sopperendo così al fatto di non averli potuto
incontrare di persona, per non essere venuto a Banzi.
Ma ho avuto un sussulto di gioia anche nel rivedere il mio
maestro don Peppe, per quanto nelle foto in bianco e nero egli indossasse già i
panni del direttore didattico, rendendolo non poco manifesto dall'espressione del
volto e dalla postura.
Infatti, vedo una foto dove compaiono anche i padri Dionisio e
Marcellino (che volti simpatici da rivedere!), scattata una seconda volta: la ragione
probabilmente sta nel fatto che i due monaci,
nella prima, stavano abbozzando un sorriso che mal si addiceva alla presenza di
cotanta autorità, che evidentemente deve averli redarguiti aspramente e, piazzatasi
poi in mezzo severissima a fare ostensione di sé, ha spento quel timido sorriso dalle loro
facce ed ammutolito frati, scolari, tutti dalla soggezione, se non proprio dalla
paura.
Non sono riuscito ad appurare invece se abbia avuto ancora la
stessa faccia anche sul palco, smorzando così anche la gioia della festa, della
quale pare abbia svolto nientedimeno che il ruolo del "padrino", come si evince dalle
foto.
Immagino che in piazza ci sia stato anche qualche reduce
della festa dell'anno scorso che si sia intrattenuto con i freschi cinquantenni.
Mi è giunta voce infatti che durante la conversazione di due di loro, il cinquantenne
del 2004 abbia esclamato: "e così con i cinquanta di quest'anno
facciamo cento!", al che il cinquantenne del 2005 gli ha replicato: "veramente facciamo
centouno!"
Ma cerchiamo di avere un po' d'indulgenza verso questi
cinquantenni, che, se fossero nati nel 1800, chissà quanti sarebbero stati già
falcidiati!
Io, per esempio, ne avrò nei confronti di Massimo e Tonino,
di cui, anche se non so chi siano, esaudirò il desiderio espresso di vedere
inserita nel sito una loro foto particolare.
Certo, siffatto desiderio lo avrei esaudito più volentieri
se me lo avesse manifestato "qualcuna" di quelle cinquantenni che compaiono sulla
scala del convento, che dimostra di non essere stata scalfita molto dal mezzo
secolo di vita che l'ha percorsa, ma meglio che mia moglie non trovi motivo
d'ingelosirsi!
Tuttavia, se Massimo e Tonino volessero beneficiarmi delle
maggiori "cuccate" che riusciranno a fare grazie a questa foto, non
farei più alcuna differenza ... sempre a patto però che mia moglie non ne
venga a sapere nulla.
Auguri a tutti e cercate di sorridere almeno ora... se non
foste riusciti a poterlo fare durante la festa!
Da parte mia sto sorridendo parecchio perché mi sento
fortunato che i miei cinquant'anni non siano stati festeggiati, ma un po' anche
perché mi ricordo che questa sera, l'anno scorso, ero alle prese in piazza con
la pasta e fagioli in compagnia di un altro Tonino, la cui sola presenza mette
buon umore, ti rende felice...non è mica un caso che egli appartenga ai
"De Felice".
E poi egli mi fa ricordare anche l'ultima serata delle
mie vacanze banzesi in cui mio padre era ancora vivo, trascorsa a festeggiare un compleanno: se è lecito dire
almeno ciò, forse il più bello e divertente al quale mi sia mai capitato di
partecipare! Vedeste se dico bugie, ove il festeggiato acconsentisse ad inserire
in questo sito qualche fotografia di tale evento!
(Clicca su ciascuna immagine per vederla
grande)
Appendice 1 - Un aneddoto.
Riconosco tra i cinquantenni, se non erro, anche il mio vicino di casa Rocco
Giacomino, che non vedo da tempo immemore.
Mi sarebbe piaciuto chiedergli se abbia conservato anche lui
il ricordo di quella sera d'estate in cui,
trovandosi a casa all'ora di cena, gli offrimmo da mangiare delle lenticchie al
sugo.
Si mangiava quella sera pasta e lenticchie. Ma le lenticchie avevano certi
"pappoloni" neri che sembravano essere diventate più carne che
legume. Più di qualcuno di noi figli stava mangiando con "poco
gusto", per usare un eufemismo, e solo perché la fame era tanta.
Il risultato fu che mangiammo a malapena la pasta, lasciando scartate nel piatto le
lenticchie vuote con i "pappoli" che galleggiavano nel sugo (anzi
"sciotta") tra le bucce dei pomodori e pezzi di
spicchi d'aglio.
A quel punto entrò in casa Rocco e, così per scherzare, gli
chiedemmo se voleva mangiare le lenticchie raccolte tutte in un
piatto per buttarle via, dove nel frattempo era anche finita annegata qualche
mosca ingorda.
Egli, con nostro sommo stupore, se le divorò come fosse il piatto più
prelibato, facendoci sentire bene lo sgranocchiamento dei "pappoloni"
fra i denti: quanto devono avergli fatto bene tutte le proteine fornitegli da
quei
"pappoloni" che noi, stupidi schizzinosi, abbiamo invece rifiutato e
stavamo per buttare via!
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Festa dei cinquantenni del 2004
12 agosto 2005