IO NON DIMENTICO
... non per mangiare più pesce

     

E' proprio vero che i tempi cambiano! Alla velocità della luce poi nel mondo del web!

Dopo tanto, m'è venuta la curiosità di aprire alcuni siti, che una volta facevano furore, per vedere le ultime news. 

Così ho digitato gingen.it, "punto di contatto dei lucani nel mondo", e cosa mi offre da vedere il computer?  Il sito di un comune tedesco ed un altro tailandese dove si parla di zenzero.

Lucania.org? Cancellato.

Tanto è bastato per lasciarmi costernato, provando una sensazione simile a quella di Ungaretti, quando si ritrovò al cospetto di San Martino al Carso: solo che io non ho ritrovato neppure "brandelli" di siti, fatti tutti tabula rasa dai bombardamenti di facebook, twitter, you tube, instagram.

Mi son chiesto allora: che ci faccio ancora pure io con pennino e calamaio? 

Sì perché, rispetto al rinnovato mondo del web, mi sembra di essere rimasto all'era della pietra, che scriva su una pergamena ancora, anzi che scolpisca dei graffiti sulla roccia. 

Roba che non mi fa cagare più da nessuno, che non mi frutta più neppure una querela, indice questo che stava a significare che almeno mi cagava chi mi querelava.

Una volta succedeva (vedasi al riguardo http://www.carcuro.com/curiosita_sul_sito.htm) che, qualunque cosa si cercasse in internet, anche un'autovettura usata da regalare alla figlia, i motori di ricerca indicassero subito il mio sito, facendo pertanto ritenere da taluno che avesse esso addirittura una "diffusione endemica".

Ora non sono contattato neppure più da Artsana, per propormi l'utilizzo di mie poesie nelle confezioni regalo natalizie! Al massimo esse (ovviamente senza alcun mio guadagno) vengono recitate in occasione della Swinburne Italian Iunior Poetry Competition, organizzata dall’Università di Swinburne di Melbourne in Australia.

Non ne parliamo poi dei contatti con il resto del mondo: nazionali, continentali ed intercontinentali. Anche qui, continuando a prendere a prestito i versi di Ungaretti, "di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto".

Del resto, una volta scoperte persone lontane, cosa puoi fare? Scambiati con loro qualche messaggio, saputo ad esempio che il marito di una mia procugina faceva la guardia a George Bush (a cui io avevo dedicato invece una poesia sarcastica di disprezzo), li inviti a venire in Italia o vai tu alla Casa Bianca?

Una volta ho ospitato a pranzo un lontano parente argentino, ma poi voleva venirmi a trovare anche suo fratello, ed il figlio di una procugina dello Stato di New York, al che mia moglie mi ha fatto presente di non essere eccessivamente entusiasta di quell'andirivieni, essendo in effetti paradossale che vai a spenderti per sconosciuti lontani parenti (per lei affini), quando invece non ti tratti con persone molto più vicine.

Così tutta l'ansia di conoscere la parentela si è dissolta nel nulla.

A ben considerare forse è meglio che certe cose rimangano avvolte nel mistero, perchè ciò che si sogna può celare grandi delusioni.

Spero che questo timore rimanga scongiurato almeno andando nell'aldilà, perché altrimenti che effetto farebbe incontrare ancora tutte le persone con le quali si è avuto a che fare in questo mondo, senza poter scartare quelle odiose, che erano forse più di quelle amabili e simpatiche?

Stante questo dubbio, preferirei senz'altro il nulla a spiacevoli sorprese.

Ma, riprendendo il filo del discorso della rivoluzione copernicana avvenuta nell'universo del web, sono i cosiddetti "influencers" a farla ora da padroni: semplicemente con qualche foto su instagram, essi attirano milioni di folllowers e guadagnano altrettanti milioni di euro (Chiara Ferragni docet).

La gente non vuole fare lo sforzo di attività mentali impegnative, preferisce solo sbirciare fotografie, per soddisfare la sua curiosità, quindi guardare stati e profili inseriti nei cellulari, o postati su facebook od instagram, guardare trasmissioni come "il grande fratello", le trasmissioni di quiz condotte da Gerry Scotti, quelle altre da Conti ed Amadeus, l'intramontabile "Striscia la notizia".

E, se proprio ha voglia di leggere, si indirizza su cose frivole, le donne preferibilmente riviste di gossip, dove non si fa altro che curiosare su tutte le puttanate interessanti i soliti personaggi televisivi.

A dire il vero, una volta, imperversando Lina Carcuro nel grande fratello con la storia avuta col "cummenda", lessi anch'io un ampio servizio sulla rivista "Chi", ma solo perché l'avevo casualmente trovata per strada ancora incellofanata e raccattata proprio perché in copertina c'era ampia evidenza del gossip riguardante la dottoressa mia parente di sesto grado.

Comunque, su tale specie di riviste ci sono finito anch'io, in particolare sul settimanale "Giallo" n. 29 del 30 ottobre 2013, nel quale (insieme alle vicende riguardanti Lady Diana, Yara Gambirasio, Roberta Ragusa, l'aereo precipitato di Missoni) si dà notizia, peraltro in modo manipolato, della mia assoluzione nel processo per diffamazione (in fondo a questa pagina l'articolo con la mia faccia... narcisamente mi pare ancora bella).

Oramai, lo ammetto, è più seguito lo stato ed il profilo di mia moglie che il mio sito (non menziono profilo e stato del mio cellulare perché non li ho messi e praticamente l'ho abbandonato, è sempre spento e vivo meglio non cercato più da nessuno).

Perché allora continuo a scrivere qua facezie, a ricordare certe cose?

Semplicemente per tenere allenate le mie sinapsi, per verificare ogni tanto a che distanza si trovi da me la demenza senile, per esercitare la memoria in modo da non avere bisogno di mangiare troppo pesce, perché sono quasi vegetariano.

Poi per soddisfare la curiosità di chi, tra cento anni, dovesse chiedersi cose stessi facendo io la mattina del 12 gennaio 2019: scrivevo i miei pensieri e li pubblicavo sul mio sito www.carcuro.com, sicuramente ancora in orbita nel web.

Infine, perché è inverno e non posso stare fuori a lavorare la terra gelata dell'orto, nè andare alla mia casa al mare a Cervia. 

Così, aggiungendo ancora pagine a questo sito, inganno un po' l'attesa dell'arrivo della primavera, quando vedrò rifiorire nel mio orto/giardino ciliegi, peschi, melograni, melocotogni, peri, fichi, gelsi, rose, garofani del poeta, primule, forstizie, gelsomini, camelie, girasoli, oleandri, ributtare l'uva fragola nera e bianca... per citare alcune essenze arboree.

Soprattutto, quando vedrò riempirsi lo stagno che ho creato, e realizzato il sogno di essere esso colonizzato da rane e girini, sorvolato da libellule.

Sicuramente trarrò da esso l'ispirazione per continuare ad aggiungere ancora qualche paralipomane alla batracomiocomachia.

 

MA

 

Se non mi caga più nessuno a leggere questo sito, viceversa qualcuno comincia a farlo con i miei ebook.

Infatti, come succedeva a mia madre, spesso, non ad inizo mese che prendo la pensione, mi capita di avvertire una sensazione di prurito alla mano sinistra.

E' in arrivo il vaglia dalla Germania, diceva mia madre, e puntualmente zio Peppe il postino, poi Ciccillo, si presentava a recapitarglielo.

Io, invece, vado su Amazon e, dal report delle vendite, vedo che qualcuno ha comperato i miei libri, sia in formato ebook che cartaceo.

Sono contento lo stesso. In fondo gli ebook pubblicati non sono altro che pezzi di questo sito, con un'unica differenza: che guadagno anche qualche spicciolo.

Non ne ho affatto bisogno. Come disse una volta con felice espressione un mio nipote: è solo grasso che cola.

 

12 gennaio 2019  

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