LE NOSTRE MAMME
Le nostre mamme quando andavano al Banzullo a lavare i panni ci portavano insieme a loro per noi era sempre un bel trastullo.
Le nostre mamme non andavano in riva al mare andavano a zappare e spigolare a raccogliere ghiande per il maiale rami secchi da bruciare per riscaldarci e per cucinare le loro facce diventavano scure non di abbronzatura ma nere solo di arsura.
Le nostre mamme portavano sulla testa enormi fasci di legna sacchi pieni di spighe di grano ceste zeppe di fichi ed uva tavole con in fila forme giganti di pane.
Le nostre mamme in amicizia e pace si scambiavano il crescente tra di loro vicendevolmente per far lievitare il pane nel cuore della notte si alzavano per impastarlo ed anche se pioveva faceva freddo e nevicava lo portavano dal fornaio ad infornarlo.
Le nostre mamme appendevano le lenzuola ai margini delle strade per farle asciugare al sole tra salti di bambini e capriole ed a festa quelle strade parevano essere imbandierate.
Le nostre mamme non smettevano mai di lavorare anche d'inverno intorno al braciere stavano a cucire e ricamare ad armeggiare con ferri ed uncinetto a filare e sfilare maglie e calzette a srotolare matasse di lana offrendo alla gatta da giocare se a terra un gomitolo rotolava.
Le nostre mamme non usavano lo sciampo per lavarsi i capelli se li ungevano con l'aceto e sperticavano con la pettinessa procurando un po' di spavento quando le vedevamo scompigliate i capelli caduti li raccoglievano li conservavano e poi vendevano quando passava ogni tanto il venditore ambulante.
Le nostre mamme erano sempre buone anche quando scannavano il coniglio e la gallina e facevano a pezzi il maiale ammazzato dopo Natale.
Le nostre mamme attendevano un anno intero il ritorno dei mariti emigranti lo facevano in serena pura castità con nessun'ombra sulla loro fedeltà.
Le nostre mamme quando ci attardavamo nei giochi si affacciavano sull'uscio di casa gridando i nostri nomi a squarciagola per farci rientrare a mangiare: la mia mamma quando mi attarderò in questo mondo si affaccerà sulla porta del paradiso gridando ancora una volta forte il mio nome dall'aldilà ed io sentirò l'eco rimbalzare sulla terra che farà Tooooniiiiiiiiii.
A queste nostre mamme dovremmo dedicare un monumento grande grande grande talmente grande da poterlo ammirare dall'angolo più remoto del firmamento.
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13 aprile 2010