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Lo
sguardo scorre ancora una volta accarezza
ed abbraccia la
campagna immensa desolata e bianca striata
a tratti di nero dalle stoppie bruciate saluta
le querce solitarie. Intanto
trascini l'anima come
un albero sradicato: erano
bastati pochi giorni perché
subito rimettesse profonde nella
sua terra le radici. Poi
file di oleandri interminabili ti
accolgono sull'autostrada tentano
di rallegrarti un po' coi
loro variopinti colori: non
si viaggia più adesso in treno non
ci si consola più insieme ognuno
si beve da solo il
suo calice di tristezza dentro
l'automobile. E
si corre forte si
tenta di fuggire in fretta dal
cielo limpido azzurro per
approdare quanto prima sotto
quello caliginoso del nord: così
puoi annebbiare lo
sguardo implorante e triste di
tuo padre e di tua madre quando
ti hanno salutato con
una muta domanda: ce
la faremo a rivederti un'altra
volta ancora?
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