SCORIE RADIOATTIVE A SCANZANO IONICO

Il Consiglio dei Ministri aveva approvato in data 13 novembre 2003 un decreto-legge che prevedeva la costruzione di un deposito unico nazionale delle scorie radioattive nel territorio di Scanzano Jonico.
La mobilitazione di tanti fieri lucani ha fatto sì che il colpo di mano tentato dal Governo non riuscisse.
Il pericolo, tuttavia, non è ancora scongiurato. Occorre rimanere attenti, vigili, in un perenne stato di all'erta, pronti a scendere in campo, decisi, determinati, compatti per impedire che la nostra Lucania possa essere irrimediabilmente e per sempre profanata. 
Questo sito - 13° dei 386 scesi in campo per sostenere Scanzano Ionico, come documentato dal sito creato ad hoc  per combattere il nucleare in basilicata
http://www.noalnucleare.com/noalnucleare.php?ap=13-
continuerà nel suo piccolo a dare il proprio contributo da Varese.

Rifiutiamo i rifiuti radioattivi a Scanzano Jonico

mobilitiamoci in tanti, si ribelli tutto l'intero popolo lucano con l'appoggio degli agli altri popoli delle regioni vicine, si opponga strenuamente, contro questo sopruso: il nostro Comune in Provincia di Matera (domani forse l'intera Lucania) non deve trasformarsi in una pattumiera nucleare!

Se
ieri non si sono potute evitare
" le scorrerie dei saraceni", oggi possiamo respingere "le scorie dei longobardi".

Se a godere della ricchezza è "soprattutto" il popolo padano, a smaltire la sua monnezza non deve essere "soltanto" il popolo lucano.                         



LA MIA LETTERA INVIATA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA  IN DATA 22 NOVEMBRE 2003
Caro Presidente,
Lei non ha firmato il decreto-legge che ha individuato Scanzano Ionico quale località dove effettuare lo stoccaggio unico nazionale delle scorie radioattive.
Tuttavia, sa certamente che trattasi di una decisione che perpetra, non solo un'ingiustizia, ma un oltraggio nei confronti degli abitanti di quel Comune, nonché dell'intera Lucania. In quel provvedimento traspare tutto il disprezzo di una parte del Governo, che vuole così tradurre a proprio beneficio l'abortita secessione della pseudopadania.
I lucani sono persone miti e laboriose, che non meritano però di finire sopra un giacimento enorme di scorie radioattive, le quali farebbero naufragare definitivamente le loro speranze di sollevamento da una plurisecolare condizione di povertà.
Chi Le scrive vive a Varese da un quarto di secolo e, se avessero effettuato lo stoccaggio delle scorie radioattive ad Ispra, sede dell'Euratom, che dista 25 chilometri da casa mia, non avrei avuto alcuna obiezione da fare. Sento invece tutta l'amarezza per la cattiveria che viene manifestata nei confronti della mia terra d'origine, lo sgomento ed il dolore per la ferita mortale che sta per esserle inferta
Invero, sono assai poco convincenti le ragioni tecniche della scelta operata dal Governo. Trattasi con ogni probabilità, invece, soltanto di un cinico calcolo politico di Berlusconi e Bossi, ai quali non interessa nulla sacrificare la Lucania per il loro egoistico tornaconto elettorale.
Perciò i lucani implorano un Suo autorevole intervento affinché possa essere scongiurata questa nefandezza in Lucania, che la condannerebbe definitivamente a vivere nello squallore derivante dall’essere diventata una terra di rifiuti.
RingraziandoLa vivamente per quello che vorrà fare per difendere la giusta causa dei lucani, La prego di accettare i miei profondi ossequi.
Antonio Carcuro

Per informazioni complete ed aggiornate sulla questione nucleare vedi i siti:
www.noalnucleareinbasilicata.com 
www.gingen.it

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