Arrivano momenti in
cui le parole, dopo essersi divertite a fare giochi futili, a
raccontare cose effimere, vogliono diventare invece mute, rendendosi conto di
non poter servire a nulla quando scocca l'ora del dolore perché
una persona cara ci lascia per sempre.
Il silenzio allora è sceso per la
scomparsa prematura, avvenuta ieri 20 giugno 2008 ad Angera, di
mia cognata Rosa Anna Giacomino, ad appena 59 anni compiuti il
25 febbraio scorso a causa di un improvviso male implacabile.
Mentre lei stava spirando, io mi
trovavo al mare e, pensando a lei forse proprio in quel momento
supremo, formulavo l'auspicio che il mondo che avrebbe a breve
abbandonato fosse il più brutto che esista.
In ogni caso, anche se non fosse stato così,
concepivo il desiderio che lei potesse approdare almeno in un
posto simile a quello che stavo vedendo io in quel
momento.
Quel luogo eccolo l'ho fotografato:
possa cognata Rosa approdare in questa spiaggia, o, se
preferisci, salpare da essa per il tuo meraviglioso viaggio
infinito dell'eternità: questa speranza renda meno straziante
la tua partenza ai tre figli che hai lasciato, a tua madre, alle
tue sorelle, a tuo fratello, a tuo cognato Tonino. |