TABULAE E CHIANCHE

   Il 1° ottobre è un giorno per me assai particolare, denso com'è di ricorrenze. Cominciò ad esserlo nel 1957, quando (lo dico a beneficio di coloro che non sanno che una volta la scuola iniziava in tutt'Italia rigorosamente il 1° ottobre) feci la scoperta del maestro che mi toccava (voglio mettere qui subito il punto). Ha continuato ad esserlo in seguito, quando ho scoperto che il nome del santo (anzi della santa) festeggiata in quel giorno era Teresa, lo stesso di mia moglie. 
    In quel giorno ricorrono anche i compleanni di due persone che ho conosciuto: di Michele Rigato, che a Bologna ha appena festeggiato 94 anni (come ho ricordato nella pagina "E così è...") e di Elena ... (35 anni ora), della quale nel 1993 scopersi avere degli occhi  tra i più incantevoli da ammirare ed una voce che emetteva un suono tra i più dolci da sentire: aveva solo il vizio del fumo, ma un giorno, da acerrimo nemico che ero, le chiesi di farmi tirare una boccata dalla sua sigaretta; me la offrì senza esitazione ed io gliela consumai per metà con una sola aspirata.
    Un altro motivo che accresce la particolarità di questo giorno, si è aggiunto il 1° ottobre scorso, perché dopo oltre quarant'anni di servizio prestato presso il Comune di Druogno, un po' coartata, è andata in pensione l'impiegata Ermilda Mattei. Per l'occasione le ho regalato il mio libro di poesie "Una Madre"; ovviamente le ho scritto la dedica, questa:

"Ad Ermilda Mattei (Milda),
che per breve tempo
ho avuto come collaboratrice
e mi sarebbe piaciuto
aver condiviso di più
la sua appassionata dedizione
al lavoro per la collettività,
il dono di questo libro
in segno di gratitudine
per continuare, se vorrà,
a condividere dopo il lavoro
queste piccole cose dell'anima
del Segretario Antonio Carcuro."

    Consegnandole il libro, gliel'ho letta, il suo volto si è rigato di lacrime, mi ha abbracciato, ed ha bagnato anche un po' quello mio.
    Ma, se questo è stato un motivo di emozione forte, un altro motivo, sempre la stessa impiegata, me lo aveva offerto qualche tempo addietro, quando, per fare una battuta, mi ha detto che ero una "pioda". Ho fatto al volo la traduzione di quel termine dal suo dialetto a quello mio di Banzi, e cos'è venuto fuori? E' venuta fuori la "chianca". Quella parola mi ha rievocato allora "la Chianca" mia, facendomi affiorare un po' d'emozione, giacché intorno ad essa ci sono i ricordi più struggenti.
    
    Ci sono altri spazi web su Banzi, il cui piatto forte è costituito da tabulae, archeologia, eventi lontani mai vissuti; a me piace invece non far cadere nell'oblio
le chianche, oppure scavare nell'archeologia psicologica umana di personaggi a me noti, più che sotto terra, che sono le cose più vicine a noi, che danno emozione, perché raccontano della nostra storia vissuta ieri.
    Sono poi i navigatori a stabilire ciò che piace di più, soffermandosi sulle pagine alquanto, oppure facendo subito una rapida virata. A ben considerare il mondo del web è uno dei pochi dove regna davvero la democrazia e si ha la libertà di scegliere ciò che più aggrada senza alcuna costrizione o condizionamento. Ed inserire dei link ad alcuni siti, od  ometterli per altri serve a poco od a niente. Comunque, io che sono molto democratico e non temo la concorrenza, ho inserito nel mio sito tutti i link relativi a Banzi, altri non lo fanno, e ne immagino la ragione. Ciononostante tanti approdano su www.carcuro.com lo stesso.
    Ne voglio portare un'ultima significativa testimonianza, che mi conforta nel proseguire ad andare avanti a coltivare questo mio piccolo "giardino web di ricordi": eccola, e penso che, nonostante la richiesta di non pubblicare la sua e-mail, farà sicuramente piacere a Mike Simone, che non pochi visitatori di questo sito condivideranno l'intensa emozione che con essa ha manifestato, soprattutto allorché, come è successo anche a me, vedranno l'immagine di suo padre calzolaio, Donato Simone.
    Negli ultimi tempi mi stavo estraniando col pensiero da Banzi, Mike mi ci ha fatto ritornare: grazie di cuore Michelino per il tuo messaggio e ti abbraccio fraternamente.

"Da: Mike Simone  - Giovedì 12 ottobre 2006

Hello Antonio ,

 Surfing sull'internet ho trovato il tuo sito . Ebbene  io sono un Banzese , mi chiamo Michelino il figlio di Donato Simone il calzolaio . Credo che tu ricordi mio padre come pure l'altro lato della mia famiglia Di Paolo (Nicola , Antonio , Gerardo etc. ) A dire la verita' io mi ricordo di te pero' ricordo bene i tuoi cari genitori , le tue sorelle. Io mi trovo in Canada dal 1966 ( Toronto ).Ti voglio ringraziare personalmente di aver presa questa iniziativa a tuo tempo libero di mettere su' un sito che veramente merita di non far dimenticare la storia di questo piccolo paese che amo molto . Oggi gironzolando sul sito mi hai fatto venire tanta nostalgia di Banzi. Antonio ti posso dire  l'amore che ho per il paese e' una cosa che non posso descrivere ha casa mia nel salotto per i corridoi , ho dei quadri ( fotografie di ingrandimenti ) di tutte le strade di Banzi come pure le fontane e' ovviamente la via del cimitero dove restono i nostri cari e tanti altri paesani .io penso che tu condividi questo amore per il paese come me , dedicando il tuo tempo a tenere questo sito live  aggiornarlo giorno per giorno oppure mese per mese grazie.
Cerchi sempre di arrichirlo con nuove foto del paese oppure di notizie , avvenimenti etc. 
Antonio ti prego di non publicare questa mia e mail sul sito come vedi nel mio scritto forse ci sono errori  grammaticali, sai non scrivo in'Italiano da tanti anni , poi ai tempi di oggi si usa il telefono per comunicare con i famigliari in' Italia le lettere scritte non si usano piu'.
Domani inviero' oppure questa sera alcune fotografie di Banzi se vuoi aggiungerle sul sito mi farebbe piacere pero' la decisone sara' tua .
Non mi resta altro ti ringrazio immensamente del tuo lavoro. In allegato una foto di mio padre quando faceva il calzolaio a Banzi.
Ti saluto .
Michelino .



Donato Simone in tempi remoti calzolaio a Banzi

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