TRA I DUE LITIGANTI

 

il neo di Nicola Vertone "esplgode"

 

 

 

In questo pomeriggio piovoso ho approfittato per liberarmi delle incombenze fiscali, costituite solo dalla dichiarazione dei redditi (che ho fatto on line anche per mia moglie avvalendomi della precompilata predisposta dall'Agenzia delle Entrate), affrancato dopo quattro lustri da quelle relative ad IMU e TASI, costretto a pagare al comune che mi ha dato i natali.

Di riflesso mi sono ricordato che al mio paese ci sono state ieri 26 maggio le elezioni ed allora come non andare a curiosare sul sito del ministero dell'Interno per scoprire chi fosse il sindaco neo-eletto?

E la scoperta è stata sensazionale, perché il sindaco di Banzi non è neo, bensì ancora col neo, atteso che, caso sicuramente mai accaduto nel comune terra di Aristeo, per altre due settimane rimarrà primo cittadino ancora Nicola Vertone.

Giuseppina o Pasquale dovranno pazientare per indossare a tracolla la fascia tricolore, fermo rimanendo comunque che il prossimo 15 giugno dietro la statua di San Vito ci andrà una/uno dei due.

Non so però chi essi siano, pur essendomi noto il nome di  Giuseppina Duca, che tuttavia escludo sia la moglie di mio cugino, stante che oramai sarà ultraottuagenaria e che l'unica eccezione concessa da Dio per fare il sindaco a prescindere dall'età è riservata solo a Ciriaco De Mita, rieletto a Nusco a 91 anni compiuti.

Immagino che i candidati rinviati al ballottaggio si stiano lambiccando il cervello, rodendo il fegato per individuare i sospetti dodici elettori che hanno reso nulle le schede e quegli altri quattro che le hanno lasciate bianche nella loro castità: almeno uno di essi poteva desistere da quell'insano gesto, evitare che almeno una delle quattro schede rimanesse votata alla verginità?

Come con De mita, con Re Mida Vertone candidato sindaco sarebbe regnata la certezza: a vincere le elezioni non poteva essere che lui. E sapete perché? Semplicemente perché egli è un amicone mio, ed io, pur da tanto lontano, ho sempre dispiegato il mio benefico influsso perché riuscisse vittorioso nelle competizioni.

Certo che, a parte la messa a rischio dell'apparato cardiaco dei candidati, che dovranno prolungare di due settimane la fibrillazione per la campagna elettorale, il guaio vero è per la finanza comunale: ci saranno le risorse per pagare altri straordinari ai dipendenti comunali ed i compensi aggiuntivi ai componenti dei seggi?

Sarà d'uopo fare ricorso all'applicazione della tassa di soggiorno, altrimenti, dopo Roma, arriverebbe certamente anche a Banzi una lettera da Bruxelles per l'apertura di una procedura d'infrazione.

Quanto si stava tranquilli invece con Nicola Vertone: i tre lustri della sua carica saranno ricordati come un periodo di serena felicità, come il rinascimento di Banzi.

Bisognerebbe attuare qualche iniziativa per ricordarlo. 

Si potrebbe prendere ad esempio quella della Ferrero che, per celebrare l'epopea garibaldina, a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, fece stampare cento figurine ed inserire, una per singola confezione, nell'involucro di una minuscola tavoletta di cioccolato.

Io riuscii a completare l'album solo dopo diversi anni, ma un giorno qualcuno me lo rubò ed ora immagino anche che il ladro non possa essere stato che un parente serpente!

Se, ad emulazione della Ferrero, venisse attuata un'iniziativa simile, morirei contento ove riuscissi a completare l'album delle gesta compiute in quindici anni dal sindaco Nicola Vertone, mio amicone!

 

 

27 maggio 2019

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