ZIO NICOLA DI MEO
Piccolo vedovo solitario
sempre simpatico ed allegro
con sei dita per ciascuna mano,
d'estate appendevi alla parete
lunghe inserte di peperoni
piccanti ad arrossire
e facevi impressione
a vedere come li mangiavi.D'inverno ti sentivo quando
alla sera tardi con passo incerto
ritornavi dalla cantina
dove ti scaldavi l'anima:
ti riconoscevo dalla scarpa
che cigolava.Ed una volta ritornasti
che era già notte
e veniva giù una tormenta di neve
che t'impedì di chiudere
bene la porta
e dalle sue fessure
scirocco ne soffiò
tanta in casa
che si posò dappertutto
finanche sulle forme di formaggio
in alto sulla tavola
ed al mattino ti svegliasti
sotto una candida coltre bianca
quasi non riuscendo a capire
se cominciasse per te
un altro fantastico sogno.