NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM: HABEMUS NOVUS SITUS BANTIAE


   I consigli di un amico, si sa, vanno ascoltati. Allora io, tenendo debitamente conto di quello dato dagli "Amici di  Ursone", anche se non proprio "spesso", vado a visitare http://www.marottabanzi.com, per vedere se c'è qualche news. Tuttavia, constato che i due links di collegamento ad esse continuano a lampeggiare inutilmente come due semafori sempre gialli, o forse lampade votive.
   Allora ripiego su http://www.banzi-bysapio.net, nella speranza di scoprire che il suo web master abbia rinvenuto una nuova fontana od un soprannome, abbia aggiunto almeno qualche nuovo piatto tipico (ad esempio "capuntidd e fasul"... quante belle scoregge!), oppure tratto ispirazione per una nuova poesia: se la musa non si è ancora messa in collegamento con lui, non fa niente: vado a rileggere "Ricordi antichi" e mi commuovo puntualmente.

   Anche se Nicola Vertone non me ne ha partecipato la notizia - come fece il 26 maggio 2005, allorché m'inviò un'e-mail per comunicarmi la nascita del sito ufficiale di Banzi, pregandomi di diffonderne l'evento anche dal mio sito - voglio annunciare, ancora "gaudium magnum", la nuova edizione di tale sito, che trovo molto impreziosito dall'elegante cravatta del sindaco... oltre che caloroso, in virtù dell'affetto che il primo cittadino irradia a  "tutti gli emigranti di Banzi", neppure uno escluso.
   Le chiederei, tuttavia, signor Sindaco se, per quanto riguarda l'ICI on line, potesse far conoscere agli emigranti anche le aliquote applicate, in modo da agevolarne il pagamento; e poi di sciogliermi il dubbio se l'assessore Armignacco abbia come "categoria di professione" ancora quella dello scolaro, oppure dello studente, perché, nel primo caso, Banzi potrebbe annoverare un altro primato: quello di essere l'unico comune d'Italia ad avere un assessore scolaro! Potrebbe essere più preciso per favore?
   Per il resto trovo molto felice il sodalizio fatto col sito non ufficiale di Sapio, per quanto riguarda il comune denominatore dell'immagine della piazza di Banzi.
   
   Tornando dalle vacanze, vedo tra la posta elettronica che si è fatta viva ancora quella sedicente "ambasciattrice". Mi ha riferito, tra l'altro, che durante il mese di agosto si è visto spesso in piazza passeggiare Vertone con Sapio. Questi conduceva orgoglioso (per aver prestato la sua foto al sito ufficiale) per mano il primo cittadino, parendo a tanti ricomporre la coppia di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.  
   Sembra addirittura che - non è dato sapere se per celia, ovvero perché si sentiva davvero immedesimato nei panni di Franco - spesso il primo cittadino si rivolgesse all'alto web master esclamando: "Ciccio come sono felice di passeggiare mano nella mano con te!"; e che l'alto web master, tuttavia, non cogliendo la battuta, lo correggesse: "Juccio non Ciccio".
   E sembra anche che, ad un certo punto Ciccio (anzi Juccio) si sia spazientito a sentirsi chiamare col nome di Ingrassia e che stesse per mollare un calcio nel sedere al primo cittadino ... trattenendosi solo all'ultimo momento per il timore che lo proiettasse troppo in alto nel firmamento del web e che, cadendo, finisse proprio in cima alla graduatoria dei siti su Banzi, andando ad occupare, fregandoglielo, il primo posto. 
   Tuttavia, sembra che Juccio non abbia non potuto sfogare la sua collera,  e che si sia lasciato scappare una bella sculacciata, azzeccata così bene che Antonio Di Pietro, avvezzo a dire, quando faceva il pubblico ministero nei processi di tangentopoli, "che ci azzecca questa", avrebbe potuto esclamare una volta tanto: "questa sì che ci azzecca!".
   Ma sentite cosa accadde ora (sempre secondo il racconto dell'"ambasciattrice"). Il primo cittadino "Franco", ricevuta la sculacciata, si rivolse all'alto Web master "Ciccio", anzi Juccio, esclamando: "già fatto!" Agevolato dal noto spot pubblicitario, questa volta Ciccio-Juccio, afferrò la battuta, passando improvvisamente dall'ira al buon umore, a tal punto da scompisciarsi dal ridere. Anche Franco rideva di gusto, facendo "hi, hi, hi". Ma ad un certo punto quel verso si tramutò in "glu, glu,glu", quando Ciccio-Juccio giunse ... alla fine del suo scompisciarsi.
   I due composero a quel punto una sorta di coppia di statue di una fontana, sicché una turista che si aggirava in piazza a Banzi, lì andata apposta per vedere il ritorno di papa Urbano II, domandò: "come si chiama questa, fontana di piazza Granturco?". In quel momento Sapio ebbe una folgorazione: "c'è una nuova fontana a Banzi" - pensò -, "allora corro ad aggiornare subito il sito", producendosi in uno scatto da centometrista.
   Quello scatto, tuttavia, fu male interpretato dal maresciallo, che si trovava presente in quel momento in piazza, pronto a sedare eventuali tumulti di folla, sicché, temendo che Ciccio-Juccio potesse avere intenzioni di compiere qualche malefatta, si gettò al suo inseguimento, tallonandolo da presso, con non poco affanno, perché, si sa, la pancia dei marescialli non assomiglia a quella di chi soffre di anoressia.
   Ma la delusione non fu poca quando vide che Ciccio-Juccio, appartatosi in un angolo tranquillo di strada, si limitò solo ad estrarre il suo computer portatile e ad aggiornare la pagina delle fontane di Banzi con l'aggiunta di quella di piazza Granturco, esclamando di soddisfazione "hooo!"...  perché quella fontana era stata "creata" proprio da lui poco prima. Poi, per segnalare la news, inserì in home page anche una riga scorrevole - questa con movimento da sinistra a destra - con la dicitura " Banzi, terra di chiare, fresche e dolci acque"... azzeccatissima anche questa per i trascorsi di Petrarca  a Banzi.
   Allora, l'alto web master ritornò subito in piazza, con stampato sul volto un sorriso di compiacimento, simile ad una luna nuova, mentre il maresciallo se ne ritornò, alquanto deluso e sconsolato, in caserma. Se avesse seguito la trasmissione "Casa Vianello", egli avrebbe sicuramente esclamato «Che noia, che barba, che barba, che noia!», dal momento che a Banzi non succedeva mai nulla: non un fatto di sangue, una rissa, uno sputo in un occhio, un'ingiuria, un pollo rubato, almeno una mela. 
   Invece, dovendosi applicare - da quando aveva scoperto che Banzi è "Città culla del diritto" - per imparare a memoria la "Tavola Bantina", giacché i carabinieri, rappresentando la legge, debbono saperla recitare come una poesia, egli da parecchio tempo non guardava più la televisione, fatta eccezione solo per il Festival di Sanremo e la messa di Natale.
   "Almeno negli anni passati veniva in agosto a Banzi un certo forestiero con la barba ed eravamo impegnati per un minuto ad eseguire l'accertamento della sua identità, adesso neppure quello", pensò. 
   Quella calma piatta e monotona gli procurò una sensazione di frustrazione, quasi d'inutilità, che gli montava via via più e che avvertì ad un certo punto in modo talmente acuto che, affranto, il maresciallo si buttò sulla branda. 
   Per fortuna prese subito sonno, perché il trillare melanconico dei grilli che saliva dalla valle che separa Banzi da Genzano, glielo conciliò senza dargli tempo di emettere neppure uno sbadiglio.


   Ieri sono ritornato per la seconda volta dalle vacanze (mare del Salento, un paradiso). Ho letto la numerosa posta delle due settimane passate, trovandovi due lettere simpatiche: una l'ho riportata, in stralcio, nella pagina "Orme del navigatore", un'altra, di una tale "Ambasciattrice", mi ha offerto lo spunto per questa pagina, che mi è sembrato doveroso scrivere per continuare, in qualche maniera, a rendere un servizio al mio paese: piacerà, non piacerà, qualcuno, forse, la leggerà.
   Non so se Vertone nel computer del suo "gabinetto" (si chiamano così le stanze degli uffici importanti dove sono insediati ministri, prefetti ed anche sindaci) terrà il mio sito nell'elenco dei "preferiti", certamente esso sarà tale nell'ambito di qualche ufficio della Regione Basilicata, dal momento che ShinyStat mi fa sapere che diverse volte al giorno di lì vi si collegano, ansiosi forse di vedere qual'è l'ultima novità.
   Oggi 17 settembre, in cui sto aggiungendo questa nota, mi è piaciuto leggere anche un messaggio, giuntomi nel "Gruppo Carcuro", di una parente argentina, María Raquel Perez Carcuro, cui stasera vedo ha già risposto Joseph Carcuro dal Texas, che conosce lo spagnolo per aver sposato una messicana. Che emozione danno questi sconosciuti parenti americani! Sono certo che non passerà molto tempo che c'incontreremo insieme, a Banzi, per quanto non ospiti d'onore di nessuno.

16 settembre 2007

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