IL DECIMO ANNIVERSARIO DI

Se si riflette un attimo, ogni anno, mese, giorno, ricorrono anniversari di eventi più o meno importanti, alcuni dei quali rievocati e festeggiati ritualmente in pompa magna, altri un po' meno, altri infine dimenticati.

Probabilmente, se conoscessimo il giorno esatto in cui è avvenuto il big bang, quest'anno festeggeremmo il suo cinquemiliardesimo e rotti anniversario. Quel giorno, però, è impossibile conoscerlo, perché prima del big bang il giorno non c'era (né ovviamente la notte); non esisteva neppure il tempo come lo misuriamo noi - secondi, minuti, ore, giorni, mesi, stagioni, anni - e tantomeno lo spazio e la distanza - millimetri, centimetri, decimetri, metri, decametri, ettometri, chilometri, fino ad arrivare agli anni luce -: prima del big bang non ci sarà stato neppure Dio, ammesso che si voglia credere che Egli ci sia almeno ora!

Comunque, se non ci è possibile festeggiare l'anniversario della nascita del mondo e di quella di Dio, il 25 dicembre di ogni anno celebriamo quella del supposto figlio Suo; ogni 25 aprile la festa della liberazione, l'anno prossimo il 150° dell'Unità d'Italia, il 1023° anniversario della andata a Banzi di Papa Urbano II. Anch' io avrò da festeggiare nel 2011 (oltre i miei 60 anni e la probabile andata in pensione) due eventi importanti: il 1° compleanno del/della mio nipotino/nipotina, il 100° compleanno (mancato) di mio padre.

In futuro non è da escludere che taluno pensi di arrivare a celebrare anche gli anniversari della nascita e della morte di Berlusconi, di Bossi, del padre Umberto e del figlio Renzo. A proposito di Bossi, mi sembra strano che, dopo aver fatto indicare il nome "lumbard" sui cartelli di accesso alle località - ad esempio Varese è sottotitolata "Vares", Cassano Magnago  "Casan Magnagh" - non abbia imposto una sorta di calendario padano, come aveva fatto Mussolini con l'obbligo di apporre la doppia data, dell'era cristiana e di quella fascista. 

Traccia di ciò è rinvenibile ancora su qualche monumento ed edificio eretti durante quest'ultima ridicola era: conoscendo la numerazione romana, è possibile risalire all'anno del regime mussoliniano. Tuttavia, la maggior parte di tali monumenti ed edifici reca semplicemente uno spazio vuoto, dove, forse per un senso di vergogna, è stata cancellata o rimossa l'indicazione della data fascista. Vi farà eccezione, probabilmente, il monumento fascista del mio paese (il famoso "Pino di Banzi"), ai piedi del quale ci sarà una targa indicante la doppia data della sua messa a dimora, e se non una targa, almeno un'incisione nel tronco: indagando a fondo non sarà impossibile farne la scoperta. 

Comunque, se proprio non si dovesse riuscire nell'impresa, un reperto documentale l'ho già offerto io al riguardo con la foto ricordo di mio padre ritratto in Albania il 27 settembre, anno 1941 dell'era cristiana, anno XIX dell'era fascista. Quella foto mia madre l'avrà mostrata al mio fratellino Domenico, nato il 30 marzo dello stesso anno, per fargli vedere suo papà almeno sulla carta. A sua volta, anche mio padre avrà visto il mio fratellino in fotografia: i miei due congiunti si videro, però, unicamente in fotografia, perché mio padre partì per la guerra in Albania prima che nascesse suo figlio ed il mio fratellino morì il 1° novembre 1941 (a soli sette mesi) sicché, quando mio padre riuscì a ritornare a casa da quella terra d'oltre mare, suo figlio era già stato posto a dimora sotto un cumulo di terra.

Se solo immagino per un attimo lo strazio di quel ritorno di mio padre, nonché della triste e dolorosa causa d'incontro tra i miei genitori, tuttora i miei occhi diventano fonti di due torrenti in piena. Ma l'occasione, per quanto luttuosa,  fu tuttavia propizia per il concepimento di mia sorella Filomena che, altrimenti, non sarebbe nata.  Tale mia sorella, che vide la luce a Banzi il 28 agosto 1942, riuscì però a vedere suo padre solo all'età di tre anni, quando si concluse la tragedia della seconda guerra mondiale ed egli poté  fare finalmente ritorno dalla Germania, dov'era stato prigioniero, al proprio paese ed a casa sua.

A ben considerare, se quel mio primo fratello non avesse avuto quella sorte, non solo non sarebbe nata mia sorella Filomena, non sarei nato forse neppure io e, sicuramente, non avrebbe visto la luce del web questo sito, giacché il suo concepimento è avvenuto su suggerimento di un figlio di tale mia sorella.

Il destino cinico aveva però stabilito questa concatenazione di eventi, con la crudele applicazione dell'aforisma "mors tua vita mea". Questo disegno forse lo percepiva già una cugina di mio padre, Antonietta Centomani che, come ad attribuirgli una sorta di valenza divina, incontrando mia madre col suo meraviglioso bambino tra le braccia, puntualmente le diceva: "Severina, questo non è figlio tuo, è figlio della Madonna". Quella profezia si avverò il primo di novembre: nella festa di Ognissanti egli fu richiamato in Cielo, da dove, diventato sicuramente un angelo custode, ha vegliato e continuerà ancora a farlo su ognuno di noi.

 

Andata a scoprire, con la rievocazione di tragici fatti lontani della mia famiglia, la causa remota ed indefettibile della nascita di questo sito, posso ora dire che sembra ieri quando nel 2000 mio nipote Vito lanciò l'idea di farmi prendere il dominio www.carcuro.com (www.carcuro.it lo avevo riservato per sua madre).

Dieci anni fa stavo appena cominciando a prendere confidenza col computer ed internet ma, intuendo le potenzialità offerte da tale strumento di comunicazione mediatica, non esitai ad aderire entusiasticamente alla proposta di mio nipote. L'obiettivo primario postomi era fare del mio sito un luogo di contatto con i miei sconosciuti parenti americani. Per riuscirci, inserii il mio albero genealogico e diverse foto di famiglia, anzitutto quella dei miei nonni paterni Domenico ed Anna, il cui ritratto è stato sempre appeso a casa e sotto lo sguardo muto dei quali sono cresciuto fino a venti anni. Andai a Banzi a spulciare tutti i registri demografici giacenti in municipio, così, a ritroso, tra atti di nascita e di morte, e con l'ausilio del registro delle anime messomi a disposizione da un parente, riuscii a comporre l'albero genealogico in linea paterna, risalendo fino ai remoti antenati Carcuro Domenico e Civitanova Maria, nati il 1754 il primo, il 1752 la seconda.

Quell'albero genealogico non mancò molto tempo ad essere intercettato. Infatti, l''8 aprile 2001, con emozione immensa, ricevetti dall'Argentina la prima e-mail di Teresa Carcuro, che appunto "sobre arbol genealogico", ebbe a scrivermi:

Mi nombre es TERESA CARCURO, soy nieta de DONATO CARCURO nacido en ITALIA en 1890, que llegó a la ARGENTINA casado con DIEGA LOGIUDICE. Tuvieron 9 hijos y uno de ellos es mi padre llamado VITUCIO CARCURO nacido en 1921y que actualmente vive en CORDOBA. DONATO CARCURO fallecio en la ciudad de CORDOBA en 1965.
La familia les envia un afectuoso saludo.
TERESA CARCURO
Chascomus 3147, Lanus Este, Provincia de BUENOS AIRES, ARGENTINA. CP1824"

E poi i parenti degli USA, due pronipoti di mio zio Michele, entrambe aventi il nome Lisa Mitchell (scopro che il marito di una di queste ha fatto la guardia del corpo a George W. Bush), Dominick, Annette, ecc. ecc., fino alla visita del parente argentino Milton il 2 novembre 2008: l'obiettivo era stato centrato!

Ma, scoperti e presto smarriti i parenti americani (l'entusiasmo della scoperta si spegne naturalmente dopo che ci si è comunicati numero e nome dei figli, dove si vive e cosa si fa), ho cercato di diversificare i motivi di attrazione verso il mio sito, allo scopo di mantenerlo vivo e suscitare qualche interesse nel visitatore, risparmiandogli la fine di tanti altri, alcuni dei quali rimasti ad uno stato spermatozoico, altri diventati appena degli embrioni sottoposti ad una gestazione senza fine, altri nati morti o down, altri infine con uno sviluppo rimasto fermo ad un livello di infantilismo cronico.

Ecco allora l'idea di espormi al rischio di scrivere qualcosa, di convertire il mio sito verso una produzione letteraria, ciò che non si è rivelato un fallimento, se qualche piccola soddisfazione me ne è derivata. Non voglio perdere tempo a farne l'elenco (chiunque frequenti questo sito ne è perfettamente a conoscenza, sapendo ad esempio che Google da anni colloca la raccolta delle mie "Capriole" costantemente al primo posto in assoluto per quanto attiene le ricerche "poesie per bambini" od anche semplicemente "poesie bambini"), tediando il visitatore/lettore, mi limito solo a riferire dell'ultima scoperta fatta di recente, ovverosia dell'inserimento di "Che bello l'arcobaleno!" in un'antologia scolastica, che viene a cadere come una ciliegina sulla torta del decimo compleanno di questo sito.

La novità l'ho appresa in modo affatto casuale. Imbattendomi nel sito http://www.trool.it/poesie vedo tale mia poesia inserita insieme ad altre di Rilke, Cardarelli, Saba. L'emozione è stata forte, perché "Il risveglio del Vento" e "Autunno" erano due poesie che piacevano tantissimo anche a me, sì da averle trascritte (allora diciassettenne) in un quaderno costituente una sorta di antologia personale.

Ma dopo il piacere di vedere "Che bello l'arcobaleno!" in compagnia di poesie molto famose, provo un certo disappunto per la manipolazione fatta nella parte finale. Allora faccio le mie rimostranze al riguardo e, dalle spiegazioni fornitemi dalla blogger che l'aveva inserita nel sito, scopro che essa era stata copiata, tale e quale, dalla pag. 139 dell'antologia "Punto.it" edita da Atlas.

Per farla breve, la casa editrice bergamasca si scusa con me per la mancata richiesta di autorizzazione all'utilizzo della mia opera poetica, dichiarandosi a mia disposizione per rimediare all'errore commesso, consapevole invece che trattavasi di una scorrettezza perseguibile legalmente per la violazione fatta dei i miei diritti d'autore.

Ma io, in fondo in fondo, sono buono ed allora come compongo la vicenda con l'Atlas? Limitandomi semplicemente a chiedere di farmi avere una copia di tale antologia. Poi però ci ripenso ed alzo il prezzo: di copie me ne deve fornire due: una per me, un'altra per il sindaco di Banzi. Questa volta non deve spendere nulla, non corre alcun rischio di farmi fare brutta figura e, se il libro non dovesse gradirlo, può buttarlo liberamente al macero. In ogni caso, Nicola tieniti pronto, se già non ti è stato recapitato, a giorni ti arriverà il pacco, perché il direttore editoriale mi ha comunicato di accogliere senz'altro la mia richiesta.

Coinvolto nella festa del decimo anniversario di questo sito il sindaco del mio paese natale (come potevo evitare di farlo?), non posso non far partecipare idealmente ad essa anche un'altra persona, verso la quale ritengo di essere certamente in debito: il mio maestro Giuseppe Rigato  (per non suscitare l'ira funesta della figlia primogenita evito di chiamarlo col soprannome di "Carbonella") che, al di là della ruvidità con cui mi ha trattato in alcune occasioni (originata probabilmente dall'arrabbiatura per le troppe figlie femmine che continuavano a nascergli) è stato il primo ad accendermi l'entusiasmo di scrivere, se in terza elementare mi premiò mandandomi a mangiare un giorno alla refezione scolastica (una zuppa di riso e fagioli giganti  cucinata da Angelina Iacovera) per aver svolto il miglior tema sull'arrivo della pioggia dopo mesi di siccità. 

Spero che egli possa essere stato accolto nell'aldilà tra i giusti, ma se fosse d'impedimento la pendenza della "querela" da me fatta in questo sito, gliela ritiro immediatamente: in certi momenti di gioia si dimentica e perdona tutto!

Ora però basta con le parole, libiam ne' lieti calici  per festeggiare il decimo anniversario di

 

 


Chiedo scusa, ma sono costretto ad aggiungere questa postilla per riferire che alla festa di compleanno del sito ha voluto aggiungersi all'ultimo momento anche la Artsana, facendomi a sorpresa il regalo della mail sotto riportata. Nel 2001, parlando delle mie poesie con la bibliotecaria Laura del comune di Vanzaghello mi disse che, se fossero state rose, sarebbero fiorite: ecco, sembra siano davvero rose, perché le vedo cominciare a fiorire!

 

Richiesta informazioni

Giovedì 15 luglio 2010, 17:29

Da: "...._.....@artsana.it"

A: antonio_carcuro@yahoo.it


Gentile Antonio,
lavoro presso il gruppo Artsana nel dipartimento marketing Chicco.
Attualmente siamo alla ricerca di potenziali nuovi contatti con copywriter freelance per creare piccole poesie o racconti, freschi, leggeri e dal sapore non nostalgico, per arricchire di significato confezioni e materiali regalo pensati per il neonato e il bambino fino a 2 anni di età.
Abbiamo trovato il suo nominativo su internet e gradiremmo sapere se può essere interessato ad una eventuale collaborazione.

…….

In attesa di un suo cortese riscontro le porgo cordiali saluti.

 

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Marketing Hard Goods

Artsana S.p.A.

Via Saldarini Catelli 1

22070 - Grandate (CO) Italy

15 luglio 2010

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