MADONNE DI SETTEMBRE
... scusate io non sono un oratore

 

 

 

 

Forse non vengono portate a spasso in modo trionfale, come a Genzano di Lucania la Madonna delle Grazie -  tra un tripudio di rose quando una volta veniva festeggiata a maggio, un tripudio di emigranti ora che viene festeggiata in agosto - ma a settembre non sono poche le Madonne onorate qua e là.

Sicuramente non mancheranno, a Banzi, di dedicare alla Madonna la tradizionale processione, forse ancora con accompagnamento di banda e, a conclusione, con sparo di alcuni pezzi di fuochi d'artificio. Ma ho scoperto che anche in due dei paesi dove lavoro viene festeggiata la Madonna del Rosario.

Le feste delle Madonne settembrine sono state però funestate quest'anno da eventi tristi, non solo a Banzi, dove pochi giorni prima c'è stato un grave lutto tra i Carcuro, ma anche a Druogno, per un suicidio di un giovane di 28 anni, schiantatosi al suolo dopo un lancio da un ponte sul fiume Toce a Domodossola, e poco c'è mancato che non fosse funestata da un altro suicidio anche la festa della Madonna del Rosario a Pettenasco, suicidio per fortuna non riuscito, di un ex dipendente da me costretto a dare le dimissioni qualche mese prima per le malefatte combinate.

Mi ricordo ancora l'inno alla Madonna che in prima elementare la mia maestra ci faceva cantare a scuola, e che recitava così:

 

Veglia il tuo popolo, 

oh bella Signora, 

che pien di giubilo

oggi ti adora

ecc. ecc.

 

Se uno potrebbe attribuire al merito di una veglia attenta della Madonna del Rosario di Pettenasco la non riuscita impiccagione innanzi menzionata,  immaginando che sia intervenuto quello spirito celestiale ad allentare il cappio, viceversa si dovrebbe rimproverare la Madonna di Druogno per non aver abbracciato al volo quel ragazzo ed impedita la caduta letale.

Io ho l'impressione, però, che le tantissime Madonne (mia nonna a Genzano ne aveva persino una appesa alla parete detta Madonna du' C'rrast') affollino il cielo un po' come i tanti onorevoli e senatori i palazzi di Montecitorio e Madama, intente più che altro a fare bella mostra di sé stesse.

Mia suocera, piangendo sua figlia il giorno del funerale, ripeteva sconsolata che aveva implorato il miracolo a tutte le madonne ed a tutti i santi ad una ad una e ad uno ad uno, ma che sia le une che gli altri erano rimasti sordi ed indifferenti (lei non immaginava che anch'io avevo invocato con tutto il mio ardore Giovanni Paolo II, perché intercedesse a salvarla, promettendogli che per ringraziamento sarei andato a piedi in pellegrinaggio dalla Lombardia fino a Roma, e che neppure io fossi stato ascoltato!).

Forse era fatale che ciò dovesse accadere; del resto il 13 aprile scorso, nella pagina "Il piccolo grande fratello" non avevo scritto che mio suocero aveva declinato l'invito ad andare a casa dei miei genitori, perché era in attesa che arrivasse sua moglie? Avevo commesso solo un lapsus, giacché in realtà egli stava aspettando sua figlia.

Ma non sono solo io a commettere lapsus: senza che se ne accorgesse, un altro lo ha commesso anche mia moglie domenica scorsa quando, nel comunicarmi che al pomeriggio avremmo avuto visite, ha detto: "Va' che verso le tre e mezza verranno mamma, Mimma e Rosa" ... sì, aspettava ancora anche sua sorella Rosa! Naturalmente io ho fatto finta di niente.

 

Io non ho festeggiato nessuna di tutte queste madonne, non sono rimasto neppure a casa lunedì quindici, in cui ricorreva la festa patronale a Pettenasco, dedicata proprio alla Madonna del Rosario. 

Però, verso l'una, su insistenza di sindaco ed assessori, mi sono recato anch'io, con mezz'ora di ritardo, al tradizionale pranzo offerto agli anziani sotto un tendone in riva al lago. Per l'occasione, giacché c'era anche un intrattenimento musicale, sia il sindaco (che è una donna), sia la Cristina (un'impiegata comunale) hanno voluto saggiare le mie qualità di ballerino. 

Così mi sono cimentato, tra gli altri, in un "Tango della gelosia" ed in un valzer "Sul bel Danubio blu" che ha suscitato l'ammirazione di non poca parte della platea. In particolare, la musicista che ha eseguito quest'ultimo pezzo, sembrava prolungarlo quasi all'infinito, apprezzando forse anche lei la nostra interpretazione della sua musica.

Poi, prima di prendere congedo anticipato - perché c'era un'altra sindachessa ad Ameno che mi stava già aspettando da un'ora -, con l'ausilio del microfono, mi sono indirizzato a tutti i presenti, porgendo il mio saluto e, soprattutto, le mie scuse, per non essere io un oratore... non solo di Madonne.

 

 

 SCUSATE NON SONO UN ORATORE

Scusate io non sono un oratore
e queste parole ho scritto da recitare
perché l’Amministrazione desidero ringraziare
del sommo grande ed immenso onore
che alla persona mia modesta ha tributato
per avermi oggi assieme a voi qui invitato.

Quando l’anno scorso a Pettenasco sono finito
vi confesso che mi sentivo un po’ stranito
il sangue sembrava farmi su e giù per l’aorta
ritrovandomi qui nel Cusio sul lago d’Orta
ma non appena del Sindaco "Ezìa"
ho potuto apprezzarne la cortesia
ed ho capito che non sarei annegato
nel lago ma mi sarei tenuto a galla
perché l’assessore Alberta Piralla
mi avrebbe soccorso e subito salvato
il sangue ha invertito la sua direzione
e da giù a su ha fatto fluttuazione.

Signori non consideratela piaggeria
se vi dico che l’Amministrazione di "Ezìa"
è davvero tanto brava ed esperta
non solo perché l’Assessore Salvatore
Fa-la-bella lui se manca la collega Alberta
ma anche perché c’è l’Assessore Zucchi
che di tutte le cose ne conosce i trucchi
solo Cagnoli purtroppo è un po’ sfigato
perché la rima giusta per lui non ho trovato
ma vi sopperisce bene il Sindaco Tabozzi
che se si trovasse al posto di Fantozzi
all’Italia non avrebbe sistemato solo l’ale
ma anche il tacco lo sperone tutto lo stivale.

Ora però basta mi accingo a terminare
perché questo pranzo continuiate a gustare
concludo dicendovi quanto sarebbe bello
se l’anno prossimo facendo qui l’appello
da ciascuno di voi una parola solamente
si potesse udire pronunciare: "presente"!

Scusate debbo aggiungere ancora una postilla
giacché un’idea nella mente mi sfavilla:
su in piedi ed a questa Amministrazione
facciamole una gran bella ovazione.

 

Seconda postilla: Se non faccio l'oratore delle Madonne, una preghiera a te lettore però ho bisogno di rivolgerla: potresti evitare, per favore, di far sapere a mia moglie che ho ballato con Cristina "Sul bel Danubio blu"?

Terza postilla: Che sia, tu lettore, oratore o meno delle madonne, se volessi bearti a contemplarne qualcuna, cliccando qua, ne vedresti.delle belle.

24 settembre 2008

RIMEMBANZI   HOME PAGE