PER FAVORE, PERO',
NON CHIAMATELO «VUCC'LON'» Non erano trascorsi ancora due mesi da quando i cittadini di Banzi, chiamati a decidere chi, tra i due aspiranti, dovesse essere il loro primus, scelsero lui. Ed egli, anche se non proprio come i neo Papi dopo la fumata bianca, che professano sempre una grande umiltà nel primo saluto urbi et orbi al mondo cristiano dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, non aveva mostrato affatto di andarne superbo. Io stesso, per quanto non avessi contribuito a farlo diventare primus, ebbi modo di constatarlo, allorché, ritrovandomi a Banzi nell'agosto 2004, egli, tutte le volte che mi passava avanti, nel transito del tragitto dalla sua villa di campagna al palazzo di città, non mancava mai di fermarsi con la sua automobile, non solo per salutarmi, ma anche per farmi delle offerte. Così, se talvolta si limitava semplicemente a dire che era debitore di un caffè nei miei confronti, talaltra egli faceva offerte ben più generose, come quando mi disse: "ti interessa andare a fare il segretario comunale a Venosa?". "Perché no", gli risposi. Ed egli, "ci penso io". Tuttavia, sarà stata la grande emozione di festeggiare per la prima volta in quell'agosto i cinquantenni di Banzi, e la totale profusione di energie che ne ha comportato, il mese di vacanza finì, feci ritorno in Lombardia e, sia la prima offerta che la seconda caddero nel vuoto. Non me ne stupii granché, anche perché ero ben conscio che mai nessun sindaco mi avrebbe offerto il caffè a Banzi e, quanto alla seconda offerta, era facile immaginare che il segretario comunale a Venosa se lo sarebbe scelto il sindaco di quella città, e che egli non avrebbe certo delegato a ciò quello del mio piccolo comune.
Una brutta sorpresa, però, mi attendeva al ritorno dalle vacanze. Infatti, accadde che un meschino, ignobile primo cittadino, dopo avermi dichiarato in apposita riunione di giunta, con la presenza dei responsabili di servizio, che il dottor Carcuro era confermato segretario in quel comune (per l'occasione offrii "ciam'llin' e mir d' Mast N'col" portati da Banzi), invece, inopinatamente ed a tradimento, il primo di ottobre mi fece notificare da un vigile una lettera con cui mi comunicava la sua decisione di cambiare segretario. Fu per me come un colpo basso di un pugile sotto la cintura che mi mise al tappeto kappaò, giacché ormai le sedi comunali poste in concorso all'indomani delle elezioni erano ricoperte tutte, ed io fui condannato nel limbo della disponibilità. Ma accadde che del mio status di "derelitto" dei segretari venne a saperlo il primo cittadino di Banzi: poteva egli non avere un sussulto di generosità nei miei confronti? Certamente no. Ed allora mi scrisse, dichiarandomi di mettersi a mia "completa disposizione", mi telefonò anzi pure dicendomi che, non solo lui, ma anche un altro "potente" di Banzi stava lavorando per me. Giacché qualcuno potrebbe essere impaziente di sapere quale sia stato il risultato, eccolo: mi fu comunicato il cellulare del sindaco di Tolve, sede che nel luglio 2005 doveva essere ricoperta, gli telefonai ed egli mi fece capire, anche con una certa stizza, che se ero un segretario bravo, come mai non mi aveva preso colui che mi aveva segnalato? E faceva così tre. Il proverbio (non c'è due senza tre), pensai, si è avverato, ora posso stare tranquillo. Macché, il proverbio doveva andare oltre, diventando "non c'è tre senza quattro".
Si è dato infatti il caso che il primo cittadino di Banzi abbia avuto ancora un impeto di generosità nei miei confronti in occasione della pubblicazione del libretto di poesie "Sulle spalle di papà" (a proposito, oggi è la festa del papà, buona festa anche a te papà dovunque ti trovi). Infatti, informato dall'Associazione Giampi dell'evento, egli si è prodigato subito a telefonare, a scrivere, a promettere anche il contributo di 350 Euro. La lettera inviata a mezzo fax all'Associazione Giampi in data 20 dicembre 2007 era del seguente testuale tenore:
" Con la presente sono spiacente comunicarVi la impossibilità del sottoscritto di partecipare, per precedente impegno assunto, alla manifestazione che si terrà in data odierna e relativa alla presentazione del libro "Sulle Spalle di Papà" contenente una mini raccolta di opere del poeta, nostro concittadino Antonio Carcuro. Sono comunque felice di porgere il mio saluto e quello della comunità bantina a tutti i partecipanti, esprimendo il mio ovvio ma sincero apprezzamento per la manifestazione e, soprattutto, la soddisfazione e l'orgoglio nel sapere protagonista della serata il mio concittadino Dott. Antonio Carcuro. Convintissimo della bontà dell'iniziativa e degli effetti che produrrà (conosco molte poesie di Antonio), questo Ente ha impegnato la somma di € 350,00 chiedendo alla Vostra Associazione la fornitura di 100 copie del libretto che saranno consegnate, personalmente dal sottoscritto, in data 22 dicembre 2007, ai bambini di Banzi, nell'ambito della manifestazione culturale "Natale in Biblioteca". Cordiali e sinceri auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo."
Firmato Xxxx Yyyyy
Rita Imperiali me la mostrò entusiasta (la presidente di Giampi aveva scritto anche ai quattro comuni dove presto servizio, ma non aveva avuto nessun messaggio dai sindaci degli stessi) il giorno della manifestazione, dandone lettura anche sul palco, e la lettera non dispiacque neppure a me. Senonché, mentre, entro metà gennaio scorso, da tali quattro comuni sono arrivati i bonifici di 1.000 Euro ciascuno per cento copie di libretti, invece da Banzi i promessi 350 Euro aspettano ancora di essere stampati dalla zecca e, chissà se e quando arriveranno mai a Nettuno. "Grazie, a nome di Giampi!", avevo scritto nella pagina "Sulle spalle di papà ad Anzio", per la lettera inviata da Banzi, adesso invece mi tocca dire "scusi Giampi per l'Amministrazione comunale di Banzi, i 350 Euro promessi ve li darò io!".
Se ci fossero a Banzi i consiglieri comunali di minoranza che ho a Pettenasco (dove lunedì scorso ho persuaso un responsabile di servizio a rassegnare le dimissioni in luogo del licenziamento in tronco, cogliendo così l'occasione per fare anche un'esercitazione concreta circa la nuova modalità, imposta dalla legge 188/2007, in cui esse si possono dare), l'accaduto sarebbe stato fatto sicuramente oggetto di manifesti ed interrogazioni in consiglio, di cui sarebbe stata avanzata richiesta di convocazione urgente; nel mio paese, invece, al massimo qualcuno se la riderà appena un po' sotto i baffi, forse anzi si tratterrà anche dal farlo... per ridere bene in ultimo! Del resto, oltre a lui, non ci sarebbe nessun altro che possa ridere, perché a Banzi, come dicevo in qualche pagina precedente, sono iscritti tutti al Partito Democratico ed a loro è vietato ridere.
Comunque sia, a coloro che dovessero leggere questa pagina, debbo chiedere una cortesia: se incontrate nella piazza di Banzi "Xxxx Yyyyy", per favore, per quanto possa piacervi fare rima col suo cognome, non chiamatelo «vucc'lon'», perché potrebbe anche "non" offendersi! Qualcuno potrebbe farmi sapere se il maxi schermo è stato poi acquistato a Banzi? Se non ancora, lo si faccia in fretta (se scarseggiassero le risorse, si utilizzino allo scopo anche i 350 Euro di cui sopra) perché alla luce del fatto che - come tutti sapranno certamente anche e soprattutto al mio paese - Lina è diventata "manolesta" (nel web è stato diffuso un video che documenta un "lavoretto", ossia una sega, che fa a Roberto) potrebbe eccitare a diventarlo anche quei maschietti banzesi che non lo fossero ancora ... l'epilogo l'avevo già previsto ed anticipato in qualche scritto precedente! Allora, che ne dite, posso fare, oltre al segretario comunale (giacché ho avuto la grazia di essere stato riabilitato) ed al poeta, anche il profeta? Se, bontà vostra, mi fosse concesso, potrei azzardare un'altra previsione, e cioè che il primo cittadino di cui sopra non si fermerà più ad aggiornare il proverbio menzionato, il quale, come una filastrocca senza fine, diventerà, "non c'è quattro senza cinque, non c'è cinque senza sei, non c'è sei senza sette" e così via ad libitum, facendo provare una sensazione d'immensità tale da far apparire angusta quella che Leopardi aveva inteso rappresentare nel suo "Infinito". Certo, se qualcuno dovesse chiedermi quale senso d'infinito preferisco io, per dovere di solidarietà e spirito di corpo (come mi hanno inculcato durante il militare), dovrei optare per l'infinito del paesaggio recanatese, ma confesso che il mio cuore batterebbe certamente in altra direzione. Comunque, quest'estate ho intenzione di trascorrere tutto il mese di agosto a Banzi: per procurarmi una miniera di materiale tale da bastarmi per dieci anni a scriverci su racconti e poesie; per festeggiare là il mio compleanno e per vedere chi sono i nuovi cinquantenni; ma, soprattutto, per non perdermi la "quinta"(indovinate voi se si tratta di sinfonia od altro) del primo cittadino; dulcis in fundo poi, per partecipare all'apoteosi orgasmica collettiva che si scatenerà allorché Lina si esibirà sul palco in piazza a mostrare la sua attitudine da "manolesta", con proiezione sul maxi schermo a beneficio degli ipovedenti. A ben considerare, Lina ha conservato nei suoi cromosomi i caratteri ereditari del suo bisnonno Nicola, giacché anch'egli era dotato di "manolesta", dandone prova eloquente sia quando si accendeva le sigarette con un pezzo di carbone rovente che faceva saltellare sul palmo di mano, sia quando, con un'autentica magia, per regalo di matrimonio, al posto della banconota (almeno della minima taglia di 50, 100, 500 lire), invece faceva ritrovare alle sue nipoti (tale è stata la sorpresa per le mie sorelle Anna e Filomena) una bustina con un santino dentro. A questo punto, mi sa che devo correggere ciò che ho detto qualche giorno fa, che i Carcuro non fossero abbastanza forti ancora, essi sono invece assai forti, sono fortissimissimi. ... e dal Corriere della Sera di Sabato 22 marzo 2008 leggo...
«Comportamento indecoroso» La «dottoressa» rischia una sanzione L'Ordine dei Medici di Napoli si accinge ad aprire un fascicolo contro Lina Carcuro
Lina Carcuro, medico napoletano in gara al «Grande Fratello 8» rischia una sanzione dall'Ordine dei Medici. Lo rivela «Tv Sorrisi e Canzoni» nel numero in edicola martedì. La concorrente si è infatti «lasciata andare» a letto con Roberto Mercandalli, tanto che le telecamere del reality sono state oscurate. Tuttavia buona parte dell'episodio è andato comunque in onda su Mediaset Premium ed è stato ripreso da «Mai dire Grande Fratello» di Italia 1.
Il comportamento della Carcuro, iscritta all'Ordine dei Medici di Napoli, potrebbe aver violato il rigido Codice deontologico, che all'articolo 1 impone una condotta decorosa anche al di fuori dall'esercizio della professione. «Secondo qualcuno sta screditando la categoria perché una dottoressa non può compiere certi gesti in pubblico» ha spiegato a «Tv Sorrisi e Canzoni» Gabriele Peperoni, vicepresidente dell'Ordine di Napoli.
«Abbiamo chiesto a Mediaset la cassetta con il video - aggiunge il presidente Giuseppe Scalera -. Il Consiglio direttivo visionerá il materiale e decideremo insieme le eventuali misure da prendere, senza pregiudizi né senza fare sconti, tenendo presente che le sanzioni disciplinari vanno dal richiamo, alla sospensione per qualche mese, fino alla radiazione dall'Ordine».
... ma non è che il Consiglio direttivo intenda per caso visionare la cassetta per spararsi anch'esso una bella sega collettiva? |
19 marzo 2008